Valle Caudina: quando Mimmo Jodice dedicò un libro fotografico a San Martino Valle Caudina
Il grande fotogrago nel 1985 accolse l'invito di Gianni Raviele e puntò il suo obiettivo su San Martino
Valle Caudina: quando Mimmo Jodice dedicò un libro fotografico a San Martino Valle Caudina. È morto ieri Mimmo Jodice, nato nel 1934 a Napoli nel Rione Sanità, fra i più importanti fotografi al mondo.
Mosso da fame di immagini, negli anni ’50 Jodice si avvicinò da autodidatta alla fotografia intesa come linguaggio puro e spazio di libertà. Nella sua lunga carriera ha collaborato con grandi artisti internazionali, convinti che l’arte potesse cambiare la percezione del reale.
Nel 1985 frequentò la Valle Caudina su invito di Gianni Raviele. Dopo vari sopralluoghi e scatti, realizzò un reportage dedicato a San Martino V.C., presentandolo durante la rassegna estiva.
Nacque così un intenso libro fotografico (“Qui come altrove. San Martino Valle Caudina”, Edizioni della Cometa, Roma 1985) con prefazione dello stesso Raviele:
«Dopo Mario Cresci, un altro grande della fotografia si misura con il mio paese: Mimmo Jodice … Apprezzo Mimmo Jodice per due motivi: è, innanzitutto, un signore, nell’accezione napoletana del termine che ha una valenza più intensa di quella del lessico italiano.
Poi, è un «occhio» di grande originalità. Serra l’oggetto con un fuoco rigoroso quasi volesse bruciare immediatamente la sua sensazione. Ma le cose, i volti, i monumenti, che il suo obiettivo coglie (tutto di noi lo ha incuriosito: i bambini e il funerale, il castello e il convento, la politica e la religiosità, la nobiltà e la dignità dell’umile artigiano), non si esauriscono mai nel momento, nel presente, nel dato reale. Jodice va al di là della spoglia, del velo di Maja del fenomeno.
Gli ambienti, le facce, i palazzi svelano allora, anche attraverso un dettaglio, mondi nascosti, tagli metafisici, stupori. È un’operazione intellettuale raffinata che ci aiuta a scoprire quello che ci circonda; è un invito a leggere, meno distrattamente, la nostra storia civile ed umana.
«Ci sono posti della terra che ci sembra di aver visitato prima di nascere». Questa poetica annotazione di Borges spiega il misterioso sortilegio che ha consentito, a Mimmo Jodice, in modo così mirabile, di capire la nostra anima».
Sul Corriere della Sera Giuseppe Turroni scrisse che «Jodice … offre inoltre la chiave di lettura dei suoi percorsi visivi lucidi e oggettuali, intesi a una interpretazione quasi metafisica del reale». Mimmo Jodice è considerato fra i principali esponenti della fotografia d’avanguardia; col suo sguardo «ha saputo trasformare l’antico in visione contemporanea».