Valle Caudina: Recovery plan e sindaci, le proposte di Caterina Lengua
Valle Caudina: Recovery plan e sindaci. le proposte di Caterina Lengua. I tempi della politica, della riflessione, dell’analisi e della progettazione, i tempi che vanno oltre l’ordinaria amministrazione e riescono a disegnare il futuro, mancano al nostro paese da troppo tempo oramai.
Per quanto possa sembrare assurdo ed anche terribile sotto alcuni aspetti, la malattia pandemica offre all’attuale classe dirigente e politica un’occasione unica e straordinaria per cambiare, in meglio, la nostra Italia.
Una di quelle occasioni che non si possono sprecare senza mettere a rischio i tempi futuri e le prossime generazioni. I fondi del Recovery plan possono arrestare l’inarrestabile fase di declino che stiamo vivendo da quasi 30 anni.
La scommessa di mettere a frutto quei soldi, come avvenne con il Piano Marshall, subito dopo il secondo conflitto mondiale, rappresenta un incredibile banco di prova per tutti coloro che rivestono incarichi politici.
La marginalità della Valle Caudina
L’occasione è storica anche per la Valle Caudina. Davvero questa terra potrebbe essere strappata dalla marginalità in cui è stata relegata da scelte politiche ben precise. Scelte che l’hanno condannata ad essere periferia dell’Impero.
E, quando si è scoperti che l’Impero non era affatto tale, ma un sistema che si reggeva sui fondi pubblici a pioggia, la periferia si è trasformata nella terra del sottosviluppo.
La scelta di Caterina Lengua
Il sindaco di Cervinara Caterina Lengua sembra aver inteso questa grande responsabilità. Ha preso parte al seminario, organizzato dall’istituto Guido Dorso, avanzando proposte importanti a nome di tutta la Valle Caudina.
Ma ha fatto anche di più. Ha chiesto, espressamente che anche i sindaci partecipino alla cabina di regia che dovrà ipotizzare i progetti da fare e quali scegliere. Già altre volte, la Valle Caudina ha dovuto subire scelte fatte da chi sul territorio aveva messo piede solo per qualche comizio.
La prima cittadina ha anche dato degli elementi concreti su cui iniziare a ragionare. La rete ferroviaria, per una mobilità sostenibile, il completamento della scorrimento veloce ed i servizi alla zona Asi fanno parte di questo plaphon di proposte.
La quarta, forse, è ancora più importante a riguarda il dissesto idrogeologico. A 22 anni da un evento franoso che costò morte e distruzione, quando piove in Valle Caudina, come domenica scorsa, scatta l’emergenza e la paura.
Il Recovery plan può servire a tutto questo ed anche a cementare un nuovo inizio per l’Unione dei comuni della Valle Caudina. Ora Caterina Lengua, come tanti colleghi sindaci, attende risposte ma è pronta a fare la sua parte.