Valle Caudina: risolta in modo positivo la vicenda della famiglia perseguitata dall’ufficio tributi di Rotondi

In meno di un mese si è venuto a capo del problema

Redazione
Valle Caudina: risolta in modo positivo la vicenda della famiglia perseguitata dall’ufficio tributi di Rotondi

Valle Caudina: risolta in modo positivo la vicenda della famiglia perseguitata dall’ufficio tributi di Rotondi. Qualche volta ci riusciamo. Qualche volta le segnalazioni che Il Caudino raccoglie da cittadini esasperati vengono recepite dalla politica che si attiva per risolvere problemi e mettere fine ad ingiustizie che si trascinano da anni.

In questo caso, addirittura, la questione è stata risolta in meno di un  mese e tenendo conto che la nostra segnalazione era stata fatta con un articolo pubblicato la vigilia di ferragosto non possiamo che dire bravi all’amministrazione comunale di Rotondi, guidata dal sindaco Sergio Finelli. Ed in modo particolare all’assessore Pasquale Gallo che è intervenuto in prima persona per mettere fine ad situazione che si trascinava da ben otto anni.

La vicenda riguarda l’ufficio tributi che continuava ad inviare richieste di pagamento ad una famiglia residente a Cervinara che aveva venduto la casa dove abitava a Rotondi nel giugno del 2017.

Il giorno dopo la vendita il tutto viene comunicato all’ufficio tributi del comune di Rotondi, tramite pec e contestualmente  viene richiesto il ricalcolo della Tari per i primi sei mesi del 2017.

La famiglia, quindi,  si trasferisce a Cervinara.  Sembra filare tutto liscio, le tasse vengono pagate al comune di Cervinara come vale per tutti i residenti. Quattro anni e mezzo dopo, però, l’ufficio tributi del comune di Rotondi si rifà vivo.

Invia una ingiunzione di pagamento il 25 gennaio del 2023 e chiede una somma di 924 euro. Questi soldi dovrebbero pagare, sempre per la tassa rifiuti, gli anni 2017, 2018, 2019, 2020, 2021. Peccato, però, come abbiamo già spiegato che la famiglia si sia trasferita e risieda legalmente nel comune di Cervinara dove paga regolarmente le tasse.

Che succede, però, se l’atto di richiesta di pagamento non dovesse essere impugnato, l’agenzia delle entrate potrebbe intervenire e mettere sotto sequestro amministrativo, ad esempio, le auto di proprietà. Un guaio vero che deve essere evitato ad ogni costo.

A questo punto viene incaricato un avvocato che, per conto del nucleo familiare, invia un’istanza di autotutela all’ufficio, Istanza alla quale l’ufficio non risponde. Ma non vale il silenzio assenso.

Passano due anni e mezzo , infatti, e Martedì, 12 agosto era arrivata una nuova richiesta di pagamento di 570 euro più, però, quest’anno ancora in corso, ossia, 243 euro.

A questo punto, le vittime di questo assurdo processo burocratico si rivolgono al giornale e dedichiamo un articolo alla vicenda.

L’ amministrazione prende in carico la vicenda e l’assessore Pasquale Gallo si interessa del problema sino a risolverlo definitivamente. Questa volta una pec, finalmente, ha sancito che nulla si deve all’ufficio tributi del comune di Rotondi.