Valle Caudina, “sei figlia del diavolo”: tredicenne vittima di bulli
E’ una maledetta storia di bullismo quella che ha messo in evidenza Retesei.
Una ragazzina di appena 13 anni che frequenta la terza media in un comune della Valle Caudina irpina viene vessata, insultata e molestata dai suoi compagni di classe.
Le dicono che è brutta, grassa, che ha i pidocchi ed ora si sono inventati che è figlia del diavolo.
Per la ragazza, andare a scuola è diventato un incubo, anche perché c’è pure qualche insegnante che con atteggiamento incredibile sembra dar man forte ai bulli.
I dirigenti scolastici sanno tutto e sino ad ora hanno messo tutto a tacere, tentando di pacificare, come è anche giusto che sia, i ragazzi.
Per un po’ hanno smesso; solo per un poco, perchè hanno ricominciato e così mamma e nonna della tredicenne hanno deciso di rivolgersi ai mezzi di comunicazione.
Questo perchè la ragazza, per non andare a scuola, per evitare di entrare in quell’inferno che è diventata la sua classe, ha iniziato a farsi del male, tagliuzzandosi su tutto il corpo.
E’ ora di dire basta, questa storiaccia deve finire e deve finire subito.
Non si possono mettere a tacere certi pessimi comportamenti, non si può far finta che non stia succedendo nulla.
I parenti della 13enne hanno trovato il coraggio di denunciare e di farlo pubblicamente ma, probabilmente, tanti altri ragazzi stanno soffrendo in silenzio.
E noi pensiamo proprio a quelli e ci chiediamo cosa fanno i professori, cosa fanno i dirigenti?
Ed ancora cosa fanno tutti quelli che ruotano intorno alla scuola, ossia, psicologi e assistenti sociali? Ci vogliono serietà e competenze per trattare quel pianeta sconosciuto che si chiamo adolescenza.
Senza di loro, gli uomini e le donne di domani saranno minate da tare o, peggio, ci potranno essere delle gravi conseguenze già oggi. Basta leggere un giornale, uno solo, per capire come le vittime del bullismo siano sempre di più.