Valle Caudina: “senza ferrovia siamo destinati all’estinzione”, l’accorato appello del generale Bianco

Abbiamo ricevuto una lettera molto importante perché ricorda l'importanza della linea ferroviaria

Redazione
Valle Caudina: “senza ferrovia siamo destinati all’estinzione”, l’accorato appello del generale Bianco

Valle Caudina: “senza ferrovia siamo destinati all’estinzione”, l’accorato appello del generale Bianco. Sull’ annosa vicenda della chiusura della tratta ferroviaria Benevento- Napoli, via Valle Caudina, riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera – appello del generale Franco Bianco, già consigliere comunale  a Napoli, consigliere regioanle e difensore civico della Regione Campania.

Parole che ci fa particolarmente piacere leggere in quanto il generale, nativo e legatissimo a Cervinara,  ricorda e sottolinea che proprio questa linea ferroviaria sia stata un formidabile ascensore sociale per più generazioni di cervinaresi e di  caudini. Un ascensore che qualcuno ha voluto scientemente bloccare da ben cinque anni

Gent.mo Direttore,

leggo sul Suo giornale, che seguo da Napoli nella edizione on-line da anni,  che la storica linea ferroviaria, chiusa ormai da 5 anni, non ha tempi certi per l’entrata in funzione.

Ultimamente, come riporta il “ Caudino”, il Sindaco di Montesarchio si è fatto portavoce di tutti i Sindaci della Valle per chiedere all’Amministratore Delegato dell’EAV ( Ente responsabile della tratte ferroviarie regionali ) tempi certi per l’ultimazione dei lavori di ammodernamento della tratta Napoli-Benevento della ferrovia stessa e la presunta data di messa in esercizio.

Il Sindaco ha anche rimarcato che nella precedente riunione avuta con gli amministratori locali e l’EAV, l’Amministratore aveva garantito l’imminente apertura della tratta, cosa non avvenuta dopo mesi e mesi trascorsi.

Questa notizia non solo mi addolora tanto, ma mi riporta agli anni della mia giovinezza, fresco studente universitario, iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza della prestigiosa “ Federico II “ .

Per essere puntuale alle lezioni di Diritto Romano, ricordo, che iniziavano alle 8 del mattino, prendevo il primo treno delle 6,30 per giungere a Napoli alle 7,30 e fare una “ passeggiata” a piedi lungo il corso “ Umberto I “ dove, a metà strada era l’imponente ed austero edificio che ospitava le Facoltà di Giurisprudenza e Lettere.

Ricordo che la prima volta mi soffermai sul limitare delle  scale di ingresso dell’edificio e mi colpì la scritta sull’ingresso: “ ad scientiarum et seminarium doctrinarium” ( alla fonte delle scienze e al vivaio del sapere ) , che il fondatore, l’imperatore Federico II di Svevia, impresse sulla bolla ufficiale della sua costituzione il 5 giugno 1224.

Non ero solo io ad usufruire della comoda tratta ferroviaria; decine di altri giovani “ colleghi”, molti amici dell’unico liceo esistente, ad Airola, frequentato da ragazzi e ragazze provenienti dai vari paesi della Valle erano utenti della ferrovia, così come  iscritti ad altre facoltà, tipo ingegneria, economia, lettere, ecc.

C’era, poi, tutta una serie di professionisti che lavoravano a Napoli, molti in posti di alta qualifica. La “ nostra “ ferrovia, così, si arricchiva di numero di  persone, giovani e meno giovani, man mano che da San Martino V.C., poi Cervinara, poi Rotondi, poi Santa Maria a Vico, poi San Felice a Cancello il treno si fermava per accogliere passeggeri.

In quell’ora di tragitto  nelle carrozze c’era tutto un mondo variegato di veri Amici, studenti e lavoratori, che avevano tanto da raccontarsi e commentare.

C’era spazio e tempo  anche per una partita a tressette o scopone dove il sorriso era assicurato per le “ colorite” espressioni di disappunto del giocatore che rimproverava qualche errore al compagno.

Ecco, Direttore, la Ferrovia “ Valle Caudina” non è stata solo un utile mezzo di trasporto sin dal lontano 1913, che, specie per i cittadini dei paesi interni, come Cervinara, non attraversati dalla famosa statale “ Appia”, avevano difficoltà enormi di spostamento.

La ferrovia  è stata un ‘ “icona” del progredire della nostra Gente: grazie a questo utilissimo mezzo intere classi professionali hanno potuto frequentare prima le Scuole Medie Superiori, molte esistenti solo a Benevento, poi l’unica Università della Campania, che era solo a Napoli. Cervinara, soprattutto, che  stranamente è l’unico paese della Valle Caudina dove non c’è nemmeno un centimetro di territorio attraversato dalla “ regina viarum “, l’Appia, è la cittadina che più delle altre ha tratto beneficio dalla Ferrovia.

Montesarchio, ad esempio, come altri paesi che hanno  un” affaccio” sull’Appia, beneficiano di un continuo trasporto su gomma con moderni e comodi pullman o autobus. Quanta indifferenza dalla Regione per le zone interne!

La Valle Caudina, che, come rileva il Sindaco di Montesarchio, tutta assieme conta 60.000 abitanti ( più di Avellino e più di Benevento ) nel tempo sembra essere stata “ cancellata” dalla carta geografica della Regione Campania.

Non solo la ferrovia “ Valle Caudina” è diventata una specie di “ chi l’ha visto?” ; siamo stati “ scippati” dell’Alta Capacità/Velocità, che passerà per la Valle Telesina con un tracciato più lungo e tortuoso, rispetto a quello che avrebbe attraversato lambendo l’Appia, che i Romani ( gente più pratica che condizionata politicamente) costruirono per collegare Roma con Brindisi.

E che dire della “ famosa” strada eternamente in costruzione della “ Paolisi-Pianodardine? Cristo si fermò ad Eboli. La Paolisi-Pianodardine, strada indispensabile per rapidi collegamenti con il nostro capoluogo Avellino, si è fermata a…Roccabascerana.

Si ipotizza una…cessione della strada dalla Regione all’ANAS perché venga completata !Non mi soffermo su altre carenze, come un vero Ospedale o Presidio Sanitario con ambulatori attrezzati.

Rilevo solo che la singola “ voce “ non è sufficiente a smuovere le sonnacchiose stanze del potere regionale; occorre che vi sia un “ coro Comune” di tutti gli amministratori della Valle, in sintonia di interessi verso la collettività e non per appartenenza politica.

Sono stato testimone oculare quando, pur essendo Consigliere Regionale eletto nel Collegio di Napoli, presentai proposte a favore del Territorio che mi ha dato i natali, dove ho trascorso gli anni più belli della giovinezza.

Trovavo sempre qualche amministratore locale in disaccordo con gli altri, che impediva la progettazione. L’esclusione del nostro territorio dell’Alta Velocità è stata tutta una scelta politica, come lo fu l’Autostrada A16, che, nel tragitto più breve per la Puglia, doveva passare come l’Appia, non certamente per Avellino.

Un appello accorato a tutti Sindaci della Valle: si faccia capire finalmente ai vertici regionali e per essi al D.G. dell’EAV, che trascurare ancora la risoluzione della ferrovia è come condannare all’estinzione l’intera Valle, che pure ha tanta storia e civiltà da insegnare agli altri!

Carissimo generale Bianco,

già nella premessa alla sua gentile lettera ho voluto sottolineare la testimonianza che ci arriva dalla sua esperienza. Da anni Il Caudino si batte per vincere l’apatia e la frammentazione che è un vero e proprio morbo per le nostre contrade. Facciamo nostro il suo appello e speriamo di vedere tutti i caudini uniti per raggiungere importanti risultati.

P.V.