Valle Caudina: sessant’anni dalla legge Merlin
Valle Caudina. Sono trascorsi esattamente 60 anni dall’approvazione della legge Merlin. Fu una battaglia di civiltà quella portata avanti dalla senatrice socialista, già partigiana, che stabilì la chiusura, scusate il gioco di parole, della case chiuse.
Con il termine “case chiuse ” si individuavano appartamenti, sempre con le persiane serrate, dove mai poteva arrivare la luce del sole, dentro i quali era lecita la prostituzione. Ancora oggi, c’è chi sembra rimpiangere quei postriboli, non sapendo che migliaia e migliaia di ragazze erano trattate come schiave, costrette ad avere decine di rapporti sessuali al giorno. Basta leggere le tantissime missive che arrivavano alla senatrice Merlin per capire le condizioni di quelle giovani donne.
Purtroppo, però, la chiusura dei “casini” non ha certo cancellato la piaga delle ragazze costrette a prostituirsi. Basta fare pochi chilometri dalla Valle Caudina, arrivare verso il casertano per renderci conto delle tantissime straniere che battono per strada.
Il mese scorso, il Rotary Club Valle Caudina, ad Airola ha organizzato una manifestazione contro la violenza sulle donne. Ebbene, tutti coloro che vi hanno preso parte hanno potuto sentire con le loro orecchie, la testimonianza di Blessing Okeidon, una ragazza nigeriana che ha subìto ogni tipo di sopruso. Lei ha trovato il coraggio di scappare, ma tante altre ragazze come lei sono costrette a continuare quel calvario.
La prostituzione è in mano ad organizzazioni criminali di ogni risma, italiane e straniere. La cosa peggiore, che non viene sottolineata mai abbastanza, è costituita dai tanti clienti che continuano a soddisfare questa disumana offerta.