Valle Caudina, sviluppo cercasi
Di marginalità si muore, ci si spegne lentamente, ma inesorabilmente. I comuni caudini irpini, rispetto alle dinamiche di sviluppo della provincia di Avellino, sono stati sempre marginali. Dal dopoguerra in poi, non ci sono mai stati seri interventi per lo sviluppo del territorio. Siamo stati sempre tagliati fuori perché eravamo e siamo marginali. Una situazione che ha fatto la fortuna di pochissimi politici locali, i quali hanno barattato il futuro di almeno tre generazioni per poche prebende. Sono trascorsi settanta anni, ma le cose non cambiano. Domani mattina si riunisce il tavolo dello sviluppo della provincia di Avellino. Il presidente Gamba ha convocato industriali, sindacati e politici per tentare di mettere in campo interventi in grado di agganciare la ripresa. Si parlerà della Lioni – Grottaminarda, della piattaforma logistica in Valle Uffa e del rilancio e riqualificazione delle aree industriali. Solo questo ultimo argomento,riguarda, ma sempre in modo marginale la zona industriale di Cervinara. In modo marginale perché senza il completamento della Paolisi – Pianodardine, quella area resterà una cattedrale nel deserto. Tirando le somme, si può dire senza timore di essere smentiti, che non ci sono idee per Rotondi, Cervinara, San Martino Valle Caudina e Roccabascerana. Non ci sono progetti e non esiste la speranza che ci possano essere. Sono i documenti ufficiali a parlare ed allora, mentre restiamo marginali, c’è ancora qualcuno che mette in dubbio l’unione dei comuni della Città Caudina. Siamo miopi perché di marginalità si muore. Basta chiederlo ai dirigenti scolastici che non riescono a formare nuove classi. La gente va via e non ci sono speranze per trattrenerla. Resteranno i familiari ed i clienti dei pochi politici che ci hanno svenduto, per meno di trenta denari, e vogliono continuare a farlo.
Peppino Vaccariello