Valle Caudina: sviluppo turistico senza posti letto
L’ultima, in ordine di tempo, a lanciare un appello per ospitare i partecipanti alla manifestazione è stata Anna Izzo, ideatrice e sviluppatrice del “concorso Città di Airola”. All’evento, infatti, parteciperanno tantissime persone che arrivano da fuori la Valle Caudina e anche dall’estero. Per poterli ospitare, Izzo ha creato un collegamento tra gli allievi della propria accademia gli insigni ospiti proprio perchè la Valle Caudina deve far fronte ad un serio problema: la mancanza di strutture alberghiere in grado di supportare il turismo.
Quando ci si riempie la bocca di turisti e di visitatori, si dovrebbe sapere che il miglior turismo è quello che “pernotta” in un luogo. E se voi voleste pernottare in Valle Caudina, dove andreste? Certo, ci sono le poche strutture presenti ma esse non possono far fronte ad esigenze di eventi più corposi.
Non è la prima volta che un organizzatore di eventi si deve appellare per risolvere il problema dell’ospitalità. Che fare allora?
Un treno la Valle Caudina lo ha già perso: i fondi europei hanno ampiamente finanziato strutture come “bed and breakfast”, “alberghi diffusi” e “villaggi di inclusioni”. Opportunità che il nostro territorio non ha saputo recepire.
Eppure l’ospitalità diventa una esigenza primaria per qualsiasi tipo di turismo, sia esso storico, culturale oppure enogastronomici. Sarebbe necessario che gli amministratori, una buona volta, si decidessero di fare fronte comune e rivolgersi alla Regione e all’Unione Europea chiedendo finanziamenti ad hoc. Un territorio organizzato lo farebbe. E la Valle Caudina, cosa farà?