Valle Caudina: Tavolo di discussione per l’inquinamento del fiume Isclero

Redazione
Valle Caudina: Tavolo di discussione per l’inquinamento del fiume Isclero

Con un invito destinato, tra gli altri, a sindaci e autorità preposte al controllo responsabile dello stato di abbandono del fiume Isclero, il consigliere comunale Giuseppe Mainolfi, chiama a raccolta attorno ad un tavolo associazioni, comitati, operatori economici del settore agricolo, industriale e del turismo, giornalisti e politici, per discutere del problema del Fiume e in generale dell’inquinamento dell’ambiente affinchè, diventino primari in tutte le iniziative politiche ed economiche propedeutiche allo sviluppo e alla tutela del territorio della Valle Caudina. L’incontro è programmato per il 10 novembre, alle ore 17.00, presso l’Auditorium Comunale a Rotondi. Ad accompagnare l’invito le seguenti considerazione di Mainolfi:
“Quello che una volta era il fiume della vita oggi è diventato un fiume morto.
Nel breve tratto che parte da Cervinara ed arriva ad Airola e Moiano, da che è pulito, con fauna acquatica, progressivamente si trasforma in una fogna a cielo aperto.
Illusorio è la vista del fiume durante la stagione autunnale e primaverile, quando l’apporto delle piogge e il risveglio dei torrenti provenienti dai monti del Taburno e del Partenio, pulisce il letto del fiume, diluendo gli scarichi fognari.
Con l’avvento dei mesi caldi, la situazione ridiventa tragica.
Ultimamente l’attenzione di gruppi di cittadini, attraverso comitati e circoli, ha portato alla ribalta lo stato di abbandono del fiume, lasciato all’incuria di vandalismi privati e noncuranza pubblica.
Il controllo degli scarichi occulti è demandato all’azione di qualche amministratore coscienzioso e responsabile e ai comitati di cittadini la cui attività resta solo informativa e di denuncia.
Lo stato delle reti fognarie dei comuni attraversati dal fiume Isclero, è colpevolmente disastroso senza la necessaria manutenzione e senza il dovuto controllo, peraltro dovuto per legge, scaricano parte della loro portata, direttamente nel Fiume.
I controlli, a tutti i livelli, di organi locali e sovraccomunali, sono superficiali, anche in presenza di uno stato di abbandono evidente agli occhi e all’olfatto.
Quello che è più preoccupante è il disinteresse di chi il fiume lo ha vissuto, di chi ci vive quotidianamente nell’esercizio della propria attività agricola e di chi dovrà farne conto da adesso in poi.
Vorrei continuare con disquisizioni tecniche che lascio agli esperti che vorranno partecipare al tavolo di discussione sullo stato di inquinamento del fiume e delle azioni da intraprendersi fin da subito, per fermare l’azione di degrado e incamminarsi verso un’azione di disinquinamento che non potrà che portare beneficio e benessere per tutta la popolazione della Valle Caudina.
Il mio non è un discorso accademico ma un grido di dolore, una richiesta di aiuto affinché il nostro Fiume non venga lasciato morire e con esso la nostra Valle e la nostra Società.
Io ho un sogno che sostiene questa mia battaglia e che mi stimola ad andare avanti, accompagnatemi e lo realizzeremo insieme.”