Valle Caudina tra passato e futuro: la chiesa di Santa Caterina a San Martino
Un gioiello della nostra terra
Valle Caudina tra passato e futuro: la chiesa di Santa Caterina a San Martino. I primi documenti e le prime notizie riguardanti il complesso monasteriale di Santa Caterina risalgono al 1408.
Atto notarile
In un atto notarile del 6 dicembre di quell’anno vi è scritto della fondazione della Chiesa di Santa Caterina a seguito di una donazione di un certo Marino Calzarone.
Tempo dopo, la congregazione di monaci Benedettini di Montevergine, costruì il monastero accanto alla cappella. Uno dei primi documenti del convento è datato proprio il 10 luglio 1579, ed è un inventario dei beni fatto su richiesta del Priore Don Girolamo Tauro d’Avella.
In un altro inventario del 1696 si legge che “il Convento e la Chiesa sono in località S. Caterina, 100 passi circa distanti da San Martino, dalla parte nord.
La Chiesa è lunga palmi 48 e larga 28. Ha pareti bianche e cinque finestre… Attaccato alla Chiesa è il Convento, con sei celle sovrane e sei sottane, con giardino murato e altre stanze”.
Il dono di papa Benedetto XIII
Innocenzo X, Papa dell’epoca, soppresse la struttura che fu abbandonata fino al 1722 quando Benedetto XIII donò il monastero ai Francescani. Benedetto nel 1729 fece visita alla diocesi di Benevento (di cui rimase vescovo), e mentre era di ritorno a Roma si fermò a dormire nel Convento.
Dopo il decreto concesso dalla S. Congregazione il 10 dicembre 1724, la struttura divenne un ospizio. Si formò una comunità molto unita e regolare, anche il duca Fabio Maria Pignatelli della Leonessa finanziò la costruzione del convento.
Il real convento
Alla sua morte volle essere seppellito in esso insieme alla moglie Cristina di Sangro. Venne apposto il titolo di “Real Convento” con un decreto di Ferdinando II. Quando il re fece visita si prese la decisione di costruire”quel tratto di via che dalla strada Ferdinandea Irpina mena al Convento”.
Il ponte con la quale si poteva avere accesso al convento fu rimpiazzato con una costruzione in muratura. Nell’agosto del 1932 venne costituito il Chiericato di Filosofia grazie all’elevato numero di chierici presenti nel monastero. Fino al terremoto del ‘62 fu anche la sede del noviziato.
Quando nel novembre del 1980 e nel febbraio del 1981 l’Irpinia fu colpita da forti terremoti, i frati furono fatti evacuare e costretti a trovare alloggio in case private. Anche la struttura del convento ne risentì, e ancora oggi si aspetta il consolidamento della ristrutturazione di Chiesa e Convento .
Ad oggi è possibile visitare il magnifico chiostro in pietra tagliata del monastero, con pozzo centrale. La chiesa viene aperta in diverse occasioni e vengono celebrate diverse funzioni al suo interno. Nel periodo di Natale è anche possibile assistere a dei concerti dell’associazione corale della Chiesa di San Martino.
Le notizie sono tratte dal sito della Pro Loco di San Martino Valle Caudina.
( Foto Pro Loco San Martino )