Valle Caudina: un brindisi di fine anno che vale come un giuramento

Domani sindaci ed amministratori caudini brinderanno davanti al vaso di Assteas

Redazione
Valle Caudina: un brindisi di fine anno che vale come un giuramento

Valle Caudina: un brindisi di fine anno che vale come un giuramento. Ci stiamo lasciando alle spalle il 2025. Ancora poche ore ed entreremo, a pieno titolo, nella seconda parte di questi anni venti del nuovo millennio.  Questo è il periodo dei bilanci e sopratutto dei proponimenti per  quelli che saranno gli appuntamenti del 2026.

A proposito di buone intenzioni, a quanto pare, l’Unione dei comuni della Città Caudina dei Servizi continua il suo percorso, per nulla facile ed irto di mille ostacoli.

Nonostante i mille mugugni che arrivano da parte di tutti quelli che non conoscono, per nulla, il funzionamento di questo organismo, nel corso del 2025 l’Unione ha fatto un deciso passo in avanti.

Ha avuto la forza di candidare la Città Caudina a Capitale Italiana della cultura per il 2028. E, proprio nei primi giorni del prossimo anno, si conoscerà l’esito di questa sfida che, a causa della scarsità dei fondi, la Valle Caudina ha affrontato a mani nude.

Mancavano i soldi, per competere con altre realtà, ma non certo le idee e le bellezze storiche. Non solo, la candidatura ha suscitato un moto di sincero fervore costituente.  Un movimento che è partito dal basso, nel mettere insieme associazioni e realtà  di tutti i paesi della Valle. Così, anche i politici più titubanti, se no contrari, hanno dovuto rivedere le proprie posizioni.

L’Unità dei comuni della Valle Caudina non è più solo una magnifica idea ma sta diventando un progetto che si può realizzare. Certo, la sacche di resistenza continuano ad essere forti ed agguerrite ma, rispetto, anche allo scorso anno, di questi tempi, ci sono maggiori e concrete possibilità.

Così, domani, i sindaci e gli amministratori della Valle Caudina si ritroveranno a Montesarchio, dove all’interno del museo archeologico nazionale del Sannio Caudino, alle 10 e 30 faranno un brindisi augurale.

Le bollicine saranno aperte davanti al Ratto d’Europa, il vaso attico più bello del mondo, che è diventato il simbolo della candidatura a capitale della cultura e, se volete, anche il simbolo della necessaria unità.

Quel brindisi deve valere come un giuramento di continuare su questa strada e di non tornare ma più indietro. Solo così la nostra terra si può salvare dal declino.

P.V.