Valle Caudina, un rientro nell’anno senza estate

Il Caudino
Valle Caudina, un rientro nell’anno senza estate
Valle Caudina: torna l'estate e il caldo con l'arrivo di Apollo

E’ che non dovrebbe esistere il ritorno alla normalità; puoi amare la tua Terra in maniera viscerale, ma la paura di tornarci, sapendo che non è cambiato niente, o che non sei stato abbastanza attento da percepire il vento del cambiamento, alle volte è forte davvero. L’estate dell’anno senza estate è passata in fretta, ed il tormentone de “l’estate sta finendo/un anno se ne va/sto diventando grande/lo sai che non mi va” sembra attuale mica-tanto… E’ che torni, con un po’ di sole sulla pelle ed il sale tra i capelli, con la voglia che la tua Valle ti sorprenda, e tutto ti sembra immobile, maledettamente normale. “Qualcuno è vivo/per fortuna”…  Associazioni culturali volte a far rivivere la memoria storica del tuo Paese, manifestazioni dii giovani impegnati, folklore (inteso come “espressioni di vita associata degnamente tramandate) e sorrisi ti fanno sperare che possa sempre esistere qualche forma di vita dove non hai saputo guardare. “Qualcuno è morto”. E’ morto il lavoro, la voglia di fare. Muore lentamente la speranza che la burocrazia si metta a servizio dei più deboli. Muore il domani, mentre qualche saccente abbastanza scolarizzato da essere insapiente si esercita a portare acqua al suo mulino. Qualcuno è morto dentro, qualcun altro è stato sorpreso dalla morte, qualcuno se l’è cercata, e Le ha dato una grossa mano. Forse, perché nella mano della morte c’è sempre un po’ di mano degli uomini; alle volte, di uomini armati, altre, di uomini che non accettano di essere inermi e soli in un mondo così grande, tante altre volte (troppo  spesso) di uomini che stanno a guardare gli altri uomini perdere la vita, senza far niente, malgrado il loro ruolo nel mondo sia dare agli altri una vita quanto più dignitosa possibile. Il  ritorno alla normalità è duro, se uno avrebbe voluto trovare, al proprio ritorno, tutta n’ata storia da raccontare, e si ritrova a raccontare sempre le stesse storie.

Rosaria Ruggiero
gentedistratta.it