Valle Caudina: una linea ferroviaria ferma come le nostre vite

Prima o poi arriva il momento di rendere conto delle proprie azioni

Redazione
Valle Caudina: una linea ferroviaria ferma come le nostre vite

Valle Caudina: una linea ferroviaria ferma come le nostre vite. Dove eravamo rimasti? Esattamente allo stesso punto di sempre. La linea ferroviaria Benevento – Cancello, via Valle Caudina continua a restare chiusa.

                                                                                                                      L’Appia intasata

I pullman sostitutivi impiegano troppo tempo per arrivare a Napoli o a Benevento e le persone sono costrette ad usare le vetture. Lavoratori pendolari, studenti ed anche persone che hanno necessità di effettuare visite mediche e specialistiche sono oramai rassegnati e si avventurano lungo la strada statale Appia che, proprio a causa di tutto questo, è sempre più trafficata e, praticamente, semi paralizzata. Con il risultato finale che la Valle Caudina è sempre isolata e marginale.

E l’Eav e Umberto De Gregorio, presidente e direttore generale dell’Ente Autonomo Volturno, ente proprietario della linea ferroviaria, cosa dicono in merito? Tacciono e non sono per nulla imbarazzati dal loro silenzio. In passato hanno parlato, promesso e assicurato date per rivedere i treni circolare. Mai una di quelle date è stata rispettata.

Ed allora tacciono, come se la linea ferroviaria non fosse di loro competenza. E sopratutto come se i cittadini della Valle Caudina non avessero un diritto alla mobilità come tutti gli altri cittadini campani o italiani. Un diritto praticamente sradicato a causa del prolungamento infintio di questi lavori.  Diritto sradicato e condanna inappellabile per un intero territorio.

Ed allora i vertici dell’Eav tacciono anche perchè rischierebbero solo di parlare a vanvera, di fare l’ennesime promesse che poi non potrebbero mantenere. Anche se pò apparire stano hanno compreso che  non è più il caso di promettere, promettere ed ancora promettere e basta.

Il calendario, infatti, è impietoso. Siamo ad ottobre del 2024 e le elezioni regionali si avvicinano. Alcuni sindaci, anche non ad alta voce, iniziano a mostrare un profondo malcontento e premono su i consiglieri di riferimento che mai si sono veramente occupati di questa situazione. Se si fossero interessati, infatti, non avrebbero consentito di promettere e basta.

A questo punto, nei prossimi giorni non è esclusa qualche importante iniziativa da parte dei sindaci e degli amministratori locali. Anche loro sono stufi di ricevere rassicurazioni e promesse mentre i treni continuano a non passare. Prima o poi arriva il momento di rendere conto del proprio operato. Questo vale per tutti, per i vertici  dell’Eav, per i consiglieri regionali e per sindaci ed consiglieri comunali.

P.V.