Valle Caudina: Unione dei comuni della Città Caudina, così non si va da nessuna parte
Valle Caudina. Quello di ieri è stato solo un incidente di percorso che, però, la dice lunga sulla scarsa considerazione che gode tra gli amministratori l’Unione dei comuni della Città Città Caudina dei Servizi. L’assemblea generale è composta da trenta persone: i sindaci che ne fanno parte di diritto e due consiglieri comunali, votati dai loro rispettivi consigli, uno di maggioranza ed uno di minoranza. Su 30, ieri ne erano presenti appena 12. Mancava la maggioranza e, quindi, non si è potuto procedere al passaggio di consegne tra il presidente uscente, ossia, il sindaco di San Martino Valle Caudina Pasquale Pisano ed il primo cittadino di Rotondi Antonio Russo.
Non è successo nulla di irreparabile, ma l’assenza è la spia di quanto l’organismo non sia tenuto nella giusta considerazione neanche da chi ne fa parte. Ed allora, visto che questa testata, sin dalla sua fondazione ha, tra gli altri fini, quello di promuovere l’Unità della Valle, ci prendiamo la libertà di consigliare una salutare scossa. Sin qui, al di là delle speranze, l’Unione non ha prodotto nulla o quasi. È necessario rivedere tutto, ma soprattutto è necessario coinvolgere i cittadini, a partire dai giovani. L’Unione deve compiere una rivoluzione culturale a 360 gradi e irrompere dappertutto, a cominciare dalle aule scolastiche. Deve seminare l’appartenenza ad un solo territorio. Deve far nascere la fierezza di essere caudini. Non sarà un processo semplice, soprattutto in un momento in cui la tendenza è quella di chiudersi sempre di più. Ma se non si fa questo tentativo, l’organismo si consumerà per inerzia. A breve entrerà in carica come presidente il sindaco Antonio Russo, toccherà a lui fare qualcosa e farlo subito. L’idea di una Valle Caudina unita per noi resta validissima, ma non così. Così non si va da nessuna parte.
Non è successo nulla di irreparabile, ma l’assenza è la spia di quanto l’organismo non sia tenuto nella giusta considerazione neanche da chi ne fa parte. Ed allora, visto che questa testata, sin dalla sua fondazione ha, tra gli altri fini, quello di promuovere l’Unità della Valle, ci prendiamo la libertà di consigliare una salutare scossa. Sin qui, al di là delle speranze, l’Unione non ha prodotto nulla o quasi. È necessario rivedere tutto, ma soprattutto è necessario coinvolgere i cittadini, a partire dai giovani. L’Unione deve compiere una rivoluzione culturale a 360 gradi e irrompere dappertutto, a cominciare dalle aule scolastiche. Deve seminare l’appartenenza ad un solo territorio. Deve far nascere la fierezza di essere caudini. Non sarà un processo semplice, soprattutto in un momento in cui la tendenza è quella di chiudersi sempre di più. Ma se non si fa questo tentativo, l’organismo si consumerà per inerzia. A breve entrerà in carica come presidente il sindaco Antonio Russo, toccherà a lui fare qualcosa e farlo subito. L’idea di una Valle Caudina unita per noi resta validissima, ma non così. Così non si va da nessuna parte.