Valle Caudina, Unione dei Comuni: via libera da Montesarchio
Si aggiunge un altro importante tassello verso la costituzione dell’unione dei comuni della Valle Caudina. Il consiglio comunale di Montesarchio ha approvato, all’unanimità, lo statuto per l’unione dei comuni caudini. Si tratta di una tappa importante verso la formazione di questa associazione, in quanto proprio Montesarchio è una sorta di comune capofila, essendo quello che conta il maggior numero di abitanti, quasi 15.000. Non solo, stiamo parlando del centro più importante della provincia di Benevento, dopo il capoluogo di provincia, che non è costretto dalla legge ad aggregare i servizi, come , invece, avviene per i comuni più piccoli. Si tratta, però, di una questione fondamentale per il sindaco Franco Damiano che è stato eletto nel Maggio del 2013 e da allora sta spingendo per ottenere questo risultato, per certi versi storico. Le minoranze non potevano non votare a favore in quanto tutti ,in campagna elettorale, avevano sposato questo argomento, Non solo, c’è chi come, Marcella Sorrentino è stato per lungo tempo presidente dell’associazione Città Caudina dei servizi. Molto soddisfatto si è dichiarato il sindaco, Franco Daminao, il quale ha annunciato che subito dopo l’approvazione dello statuto da parte di tutti i comuni e, una volta costituitisi gli organi di governo, bisognerà mettere mano subito ad un piano strategico per la Valle Caudina. I tempi sono stretti e gli ostacoli non sono pochi. Se l’Unione dovesse decollare, infatti, avrebbe lo stesso peso specifico delle due città di riferimento, ossia, Avellino e Benevento. Questo dovrebbe significare una sorta di affrancamento dai potentati irpini e sanniti che non hanno mai pensato allo sviluppo di questo territorio. Si sono accontentati di elargire delle mance ai politici locali, i quali non hanno mai mostrato di vedere al di là del proprio naso e degli interessi propri. Basta pensare al vergognoso stato in cui versa la zona Asi di Cervinara o all’eterna incompiuta, ossia, la strada a scorrimento veloce Paolisi- Pianodardine. Si tratta solo di alcuni esempi che mostrano, chiaramente, un fallimento di prospettiva e di obiettivi. Nonostante questo, c’è chi ancora crede alle favole che vengono raccontante nelle segreterie politiche di Avellino o Benevento. L’esempio arriva dalle resistenze che stanno mostrando i comuni di Roccabascerana e Cervinara ad aderire ad all’Ato sannita per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. San Martino Valle Caudina e Rotondi hanno chiesto, ufficialmente, alla regione Campania di poter essere inserito in quell’Ato per poi creare uno Sto, ossia, un sistema territoriale ottimale caudino. Rocca e Cervinara devono ancora penarci, eppure la scadenza ultima era fissata per lo scorso 26 di Febbraio. Eppure i due centri irpini della Valle vogliono far parte dell’Unione ma quando si tratta di mettere in comune il primo e, forse, più importante servizio, se non arriva il via libera da Avellino, e non arriverà, si accampano mille scuse. Tutti sanno che la società provinciale Irpiniambiente, che, attualmente, gestisce il ciclo dei rifiuti in tutta la provincia di Avellino, è stato l’ultimo grande carrozzone clientelare che la politica irpina ha saputo creare. Peccato, però, che i costi ricadono su i cittadini e, come sempre, gli interessi della politica clientelare vengono prima di quelli delle famiglie.
Peppino Vaccariello