Valle Caudina: unirsi dal basso per contrastare la desertificazione, la proposta di Pino Mauriello

Si continua a discutere dopo l'editoriale del direttore Vaccariello

Redazione
Valle Caudina: unirsi dal basso per contrastare la desertificazione, la proposta di Pino Mauriello

Valle Caudina: unirsi dal basso per contrastare la desertificazione, la proposta di Pino Mauriello. Continua il dibattito sulla desertificazione della Valle Caudina innescato sul nostro giornale grazie ad un editoriale del direttore Peppino Vaccariello.

Oggi ospitiamo l’intervento di Pino Mauriello di San Martino Valle Caudina, già assessore comunale, docente e vice presidente del centro studi Carlo Del Balzo.

L’intervento di Mauriello

Il Caudino ha l’indubbio merito di aver messo nero su bianco una questione di cui molti parlano, ma che al momento non ha trovato alcuna risposta, figuriamoci se soluzione.

In un quadro nazionale caratterizzato da scarsa crescita economica, scarsità di investimento in ricerca e sempre più forte emigrazione intellettuale e non ,il Sud Italia si è avvitato in una perversa spirale ove i giovani migliori(i peggiori spesso restano perché qui hanno terreno di coltura)se ne vanno lasciando il campo delle decisioni(la politica) a coloro che si sono accomodati o in qualche modo hanno perso la spinta all’azione radicale di cambiamento.

Comunità rassegnate eleggono amministrazioni che gestiscono il reale pensando quasi esclusivamente alla propria sopravvivenza in una logica di autoconservazione che mette alla berlina qualsiasi innovazione, qualsiasi movimento, circolo o associazione che proponga un diverso sentire o metta in campo iniziative che cambino l’assetto attuale.

Una cappa di cloroformio incombe sui nostri paesi. Siamo all’autismo di massa e al conformismo delle posizioni. Ci sono indubbiamente persone di valore e che denunciano storture amministrative, reati ambientali o deficienze sociali e culturali nelle nostre comunità ma lo fanno in maniera autonoma, spesso, e in modo discontinuo o occasionale.

Mancano proposte elaborate e portate avanti con convinzione da più associazioni. Molti “intellettuali” o quantomeno ,quelle persone che reputiamo capaci ed intelligenti spesso sono avulsi dalla vita sociale o perchè essa è diventata un tiro al bersaglio o perchè ,comprensibilmente, logorati dopo tanti tentativi falliti nel cambiare una realtà che sempre più innalza muri di gomma, e non solo.

Essi vanno a incrementare l’esercito dei disillusi. ORA, PREMESSO CHE è ormai opinione comune che la Valle Caudina è divisa amministrativamente, politicamente ,nel campo sanitario etc…che la Città Caudina balbetta qualcosa poi giunge a un nulla di fatto, che la Paolisi – Pianodardine con questo ritmo sarà completata tra almeno 100 anni,) che la ferrovia Benevento – Cancello è chiusa da anni (e le amministrazioni locali si producono in incontri che portano ad un nulla di fatto)…quindi dato l’isolamento territoriale ,un tessuto produttivo fragile in un territorio dalle grandi potenzialità

NON SAREBBE IL CASO DI PERCORRERE CON AUDACIA VIE NUOVE?PROPOSTE INNOVATIVE che vedano protagonisti i forum dei giovani, le scuole ,le associazioni culturali e ricreative, le associazioni ambientaliste e tutte le persone ,e sono tante, che da questo sistema marcio non ne cavano un fico secco?

Se dall’alto non viene nessuna risposta, o poche e isolate, PERCHE’ NON UNIRSI DAL BASSO E CREARE PIATTAFORME UNITARIE NEL CHIEDERE SERVIZI ALLE NOSTRE AMMINISTRAZIONI IN MANIERA CONGIUNTA?. La quantità se aumenta considerevolmente diviene qualità e cambia le cose.