Valle Caudina, via libera per le pratiche edilizie
La Corte Costituzionale ha dato ragione a Stefano Caldoro. La Consulta, con sentenza numero 117 del 25 giugno scorso, appena pubblicata sul sito, ha respinto il ricorso del governo, presieduto da Matteo Renzi, avverso la decisione della giunta Caldoro di dare tempo a tutti i comuni, sino al 31 dicembre di quest’anno, di risolvere le pratiche edilizie che vanno dal 1985 al 1994. Secondo il presidente dell’ordine degli architetti di Napoli, Salvatore Visone, si tratta di oltre trecentomila pratiche, tante riguardano anche i comuni della Valle Caudina. Nell’agosto dello scorso anno, la regione su proposta del consigliere Gennaro Salvatore, decise di dar tempo ai comuni, sino al 31 dicembre del 2015, di chiudere gli incartamenti. Non solo, cosa più importante, fornendo una lettura autentica, la legge numero 10 del 2004 ha di fatto stabilito che le amministrazioni locali devono dare il via libera a tutti gli abusi realizzati al di fuori delle zone dove vigono i vincoli di inedificabilità assoluta.
Infine, poiché sembrava impossibile che i comuni, in pochi mesi, potessero realizzare quello che non hanno fatto in trenta anni, si è stabilito una procedura facilitata, con l’autocertificazione.