Valle Caudina/Benevento: La Filarmonica, orchestra made in Sud, la più giovane d’Italia

Redazione
Valle Caudina/Benevento: La Filarmonica, orchestra made in Sud, la più giovane d’Italia

“Volevamo che quest’orchestra fosse una bomba”. Parla con la freschezza e l’entusiasmo dei suoi 24 anni l’arpista sannita Maya Martini, mentre racconta all’ANSA la piccola ma rivoluzionaria impresa di cui si è resa protagonista con altri colleghi musicisti nel dare vita all’Orchestra Filarmonica di Benevento, probabilmente la formazione musicale più giovane d’Italia. Circa 70 elementi, età media 23 anni, neppure un euro di finanziamento (né pubblico né privato), una prima stagione concertistica già portata a casa in pochi mesi e un concerto il 14 agosto a Castelfranco in Miscano con la direzione di Sir Antonio Pappano: è l’identikit di questa Orchestra “made in Sud”, un miracolo di cultura e bellezza partito dal basso che ha il sapore dell’amicizia e che lega la musica all’idea di un futuro da costruire sull’impegno e sul talento. E’ stata la mancanza di prospettive concrete a dare il la al progetto: “Dopo il conservatorio abbiamo trovato il nulla: facevamo audizioni ma le orchestre chiudevano e non c’erano molte possibilità”, spiega Maya, “allora con in mano solo gli studi e un po’ di esperienza, senza nessun supporto, siamo partiti con un’orchestra nostra”. Il nome scelto (in omaggio alla città nella quale i 7 membri del direttivo, tra cui Maya, hanno studiato) è altisonante – “per dare l’idea che non fosse una piccola cosa”, spiega la musicista – perché grandi sono le ambizioni: “Vogliamo suonare: attorno a noi crolla tutto e riuscire a fare senza soldi quello che già facciamo è un miracolo”, afferma, “vogliamo che il nostro pubblico siano i giovani. Perché lo siamo anche noi e desideriamo coinvolgerli”. Senza scorciatoie, anzi, sul terreno instabile di una strada accidentata, in una gloriosa solitudine – anche istituzionale – questo gruppo di giovani non solo si è autofinanziato per poter portare agli altri la propria musica, ma si è autogestito in un “fai da te” che ormai ne caratterizza lo spirito: “Non abbiamo sedi, e quindi ogni volta ci vediamo un bar diverso, organizzando tutto da lì, con le telefonate, i social network e il nostro gruppo WhatsApp”, spiega, “facciamo le prove nell’auditorium della chiesa di San Gennaro a Benevento, pensiamo da soli ai trasporti e mettiamo a disposizione le nostre abitazioni per l’accoglienza dei colleghi che vengono da fuori: insomma è tutto fatto in casa, dallo studio alla stampa delle parti. Prima dei concerti montiamo perfino le pedane e poi stanchi morti ci mettiamo a suonare, sperando di aver coperto le spese con i biglietti”. Tanta fatica, ma le soddisfazioni poi sono arrivate: da quel primo concerto al Teatro Massimo di Benevento – una serata sold out il 1 marzo scorso, con la direzione del Maestro Francesco Ivan Ciampa, tra le bacchette giovani più apprezzate in Italia e all’estero – l’Orchestra ha ottenuto un successo dopo l’altro. Come il concerto, sempre a Benevento, con Jessica Pratt, “in onore della quale volevamo rendere più accogliente il teatro – racconta Maya – ma non avevamo soldi, allora mia madre ha preso i vasi delle ortensie di casa e ha tagliato i fiori del nostro giardino”. Fino ad arrivare al grande onore di essere addirittura scelti da Pappano per la due giorni in musica che il Maestro organizza ogni anno nel paese paterno: “Siamo felici: per noi lavorare con lui è una conquista”, e spiega che per il concerto, presentato dalla giornalista Melania Petriello, “abbiamo anche rinunciato alle vacanze”. Pensando al futuro, Maya non ha timori: “Se rimaniamo uniti e compatti si può andare avanti”, raccontando del clima conviviale che, tra un selfie e una risata, anima ogni incontro (e ogni cena dopo le esibizioni) dell’Orchestra. “Nessuno si è mai tirato indietro, anche se suoniamo gratis: per noi è sempre una festa”, afferma, “e di sicuro senza l’amicizia non potremmo suonare” (Fonte Ansa)