Venditori porta a porta: brutta avventura per una donna di Cervinara

Redazione
Venditori porta a porta: brutta avventura per una donna di Cervinara
Cervinara: paura per la madre, sfonda la porta di casa

Questa storia sembra essere uscita dal catalogo “leggende metropolitane” o, secondo alcuni, è l’invenzione di qualche giornalista a caccia di click. Meno male, però, che c’è una denuncia presentata ai Carabinieri e un post pubblico su Facebook scritta dalla potenziale vittima.
Ieri, in via Virgoli, un signore sulla quarantina, pelato, ben vestito con un abito scuro e un piumino nero bussa a casa di una donna sposata, madre di due bei bimbi.
“Mi ha chiesto – spiega la signora della quale preferiamo non rivelare il nome – se gli potevo consegnare un foglio che mi avevano lasciato giorni prima. Già questo – continua la donna – mi è sembrato strano: qui non è mai venuto nessuno a consegnare un bel niente”. Al che Maria (nome di fantasia) racconta: “Io gli ho detto che non sapevo niente e gli ho chiesto di cosa si trattava”. Per tutta risposta, l’uomo “mi ha fatto vedere un foglio e mi ha chiesto se glielo compilavo subito”. Sul foglio – continua il racconto la signora – c’era scritto “stato di famiglia”. “Gli ho chiesto spiegazioni –evidenzia Maria- lui ha detto che era per l’istruzione scolastica”.
Maria comincia, dunque a sospettare e incalza l’uomo: “Gli ho chiesto se aveva un permesso per fare questo tipo di questionari. Lui mi ha risposto che aveva il permesso del Comune e che ce l’aveva un suo collega che era più avanti”.
La scena non finisce qui. La donna chiede che il documento le venga lasciato per studiarlo e lo avrebbe riconsegnato l’indomani. “Lui subito mi ha detto che domani non erano in zona e mi ha tirato il foglio dalle mani e ha iniziato a chiedermi se la strada era privata e se era chiusa”. A questo punto Maria non ha più sospetti ed intima all’uomo di andare via e che avrebbe chiamato i Carabinieri. Cosa che lei puntualmente ha fatto, sporgendo denuncia.
Secondo la donna, i Carabinieri le hanno spiegato che questo “è un modo per controllare gli spostamenti delle persone”.
Insomma, un nuovo caso inquietante a Cervinara.