Virtus Goti-Paolisi: incidenti nel dopo partita, spintoni e parolacce dei supporter paolisani
Quello che non dovrebbe mai succedere su un campo di calcio, si è verificato ieri pomeriggio al campo sportivo “Ugo Ievoli” di S. Agata de’ Goti, alla fine di Virtus Goti 97 – Paolisi. Dopo una gara disputata in modo sempre corretto sul campo di gioco e vinta per 2-1 dai padroni di casa, le cose sono precipitate al triplice fischio dell’arbitro. Gli ospiti, già all’arrivo hanno infastidito le persone presenti nella biglietteria che gli avevano richiesto di pagare il biglietto d’ingresso della Siae per assistere alla gara. La società del Paolisi, infatti, capeggiata dal presidente, si è dimostrata poco corretta ed anche offensiva nei confronti dello staff dei goti, perché non disposti a pagare il biglietto per accedere al campo ed hanno preteso di avere 23 accrediti, ritenendo non sufficienti i 10 che la Virtus Goti normalmente mette a disposizione degli ospiti, definendola un’elemosina. A questo punto, hanno deciso di pagare, anche se il buon senso sarebbe quello di chiedere e non di pretendere. Ancora, i supporter del Paolisi hanno tentato di forzare i cancelli dello spazio a loro riservato, nonostante avessero avuto più biglietti di quelli pagati, spintonando anche un dirigente della Virtus Goti che doveva occuparsi di farli defluire nel loro settore.
Se durante tutta la partita, poi, le due tifoserie si sono dimostrate corrette e rispettose dei propri ruoli, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la fine della gara. Infatti, al triplice fischio dell’arbitro, i vertici del Paolisi, accompagnati da alcuni supporter, sono entrati all’interno della struttura sportiva, usando toni offensivi ed eccessivi contro il presidente dei goti, Giuseppe Carfora, e creando un vero e proprio parapiglia. Sono volate parole pesanti ed offensive, che non danno rispetto alla società che da oltre 10 anni porta avanti il calcio a S. Agata de’ Goti e che offendono, senza se e senza ma, una città che vanta un passato calcistico di tutto rispetto.
“Ci siamo visti aggrediti a casa nostra – ha commentato il Presidente Carfora -. Alcuni rappresentati del Paolisi, in particolare un santagatese membro dello staff tecnico del Paolisi, entrati nello spazio antistante gli spogliatoi, non si sono limitati nell’offendere me e la mia società, arrivando anche ad usare le mani con spintoni, oltre che ad utilizzare termini per nulla degni di una società calcistica che si rispetti. Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze della società ospite, concedendo una parte di biglietti omaggio, come facciamo normalmente con le squadre ospiti, ma la richiesta del Paolisi ci è sembrata eccessiva. Inoltre – ha continuato Carfora – nessuno merita di essere aggredito, verbalmente e non, nella propria casa. Il calcio è ben altro rispetto a quello che si è visto ieri a fine gara. Forse anche la delusione della sconfitta ha ulteriormente acceso gli animi. Sta di fatto che non è possibile pensare al calcio in questi termini, soprattutto quando il marcio viene dalla mia stessa città. Mia moglie stessa ha subito offese verbali molto pesanti da un concittadino. Così come non è giusto addossare colpe e responsabilità di ciò che è accaduto senza essere a conoscenza di ciò che è successo realmente. Sicuramente l’errore è stato quello di aver concesso l’ingresso al Presidente che ha portato con sé persone dello staff dirigenziale che hanno poi cominciato ad offendermi pesantemente, dando il via al parapiglia generale che ne è scaturito. Di sicuro non è un bello spettacolo quello che ne è venuto fuori e di questo non posso fare altro che scusarmi con tutti i presenti. Sta di fatto che alcuni soci della Virtus Goti, mi hanno preannunciato la volontà di dimettersi dopo i fatti accaduti ieri, perché nauseati da quanto è accaduto nel post-partita. Chiarito il tutto, in quanto Presidente della Virtus Goti, non intendo ritornare più sull’argomento. Il nostro obiettivo è andare avanti per la nostra strada, fare un buon campionato di Promozione e pensare solo al calcio giocato” – ha concluso Carfora. (Immagine di archivio)
Nella Melenzio