24enne muore annegato per sfuggire alla polizia
24enne muore annegato per sfuggire alla polizia. Tragedia a Padova, dove un uomo è morto annegato nel fiume Brenta, nel quale si era tuffato cercando di scappare dalla polizia dopo un tentativo di furto presso un supermercato.
Essendo stato scoperto dall’addetto alla sicurezza, si è lanciato in una fuga terminata nel peggiore dei modi. E’ morto affogato cercando di raggiungere la riva opposta a quella dove si trovavano gli agenti.
È successo a Padova quando al supermercato Eurospar di via Altichiero l’addetto alla sicurezza ha notato un giovane con uno zaino sospetto sulle spalle. Alla richiesta di aprirlo per visionarne il contenuto, l’uomo è scappato all’esterno.
iunti sul posto. Il ragazzo, di età presunta tra i 20 e i 30 anni, si è tuffato nel Brenta cercando di raggiungere la riva opposta per scappare dagli agenti, ma è stato trascinato sott’acqua dalla corrente.
L’intervento della polizia
Avendo visto il giovane lanciarsi nel fiume, pericoloso proprio per i mulinelli e le forti correnti, gli agenti hanno cercato di farlo desistere, ma l’uomo ha continuato a nuotare per poi scomparire sott’acqua circa a metà fiume.
Subito sono accorsi anche i sommozzatori e un elicottero è arrivato da Venezia, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è ritrovato quella sera sul fondale a circa 30 metri dal punto in cui si era tuffato.
Non aveva documenti con sé, ma la Questura sta cercando di identificarlo. Nella fuga l’uomo ha perso lo zainetto che aveva sulle spalle. Al suo interno sono ritrovati vari generi alimentari per un valore di circa 105 euro.
Chi è la vittima della tragedia di Padova
In seguito le forze dell’ordine sono riusciti a risalire all’identità del giovane: Khadim Khole, nato a Cittadella nel 1997 da genitori senegalesi. Per lui le scuole a Limena, l’Enaip a Piazzola, ma difficoltà ad identificarsi come italiano.
Come raccontato dalla madre, distrutta dall’accaduto: “Ma italiano mio figlio non si è mai sentito, abbiamo vissuto sulla nostra pelle tanti episodi di discriminazione è stato un anno difficile questo per lui”.
E in merito all’accaduto, la madre ha dichiarato, come riportato dal Corriere: “Khadim non ha ragione di rubare. Ha lavorato come magazziniere fino a fine maggio, il lavoro lo aveva perso ma era già successo in passato.
Aveva preso anche il sussidio di disoccupazione, aveva fatto anche il cameriere in un noto ristorante in centro e in un hotel di Abano, qualche volta ha lavorato anche in nero. Io lavoro, soldi in casa ce ne sono”.