39enne trovato morto nel fiume
39enne trovato morto nel fiume. Alessandro Forletta, trentanove anni, è stato trovato morto nel fiume Liri a Sora, in provincia di Frosinone. I famigliari ne avevano denunciato la scomparsa, di lui non si avevano più notizie da ieri.
Il rinvenimento nel pomeriggio di oggi, venerdì 12 marzo. A notare il corpo senza vita che giaceva all’altezza della diga di Balsorano sono state le forze dell’ordine che erano da ore sulle sue tracce.
Purtroppo inutile ogni tentativo di salvarlo, e la speranza di ritrovarlo vivo è scomparsa. Terminate le ricerche, i soccorritori hanno avvertito i famigliari arrivati sul posto per il riconoscimento e il medico legale, che ha svolto un primo esame sulla salma.
Alessandro trovato morto nel fiume Liri era scomparso
Alessandro abitava in una delle case popolari in zona Pontrinio, insieme alla madre che soffriva di Parkinson. I famigliari ne avevano denunciato la scomparsa ieri, dopo che il trantanovenne era uscito di casa verso l’ora di pranzo, senza più fare ritorno.
Non è chiaro dove fosse diretto, né come sia finito nel fiume. Per far luce sull’accaduto sarà necessario attendere i risultati degli esami sulla salma, che chiariranno la causa del decesso.
La comunità era in allerta, dopo che il fratello aveva pubblicato un appello sui social network: “Alessandro è scomparso da casa a Sora provincia di Frosinone, oggi nel primo pomeriggio – si legge nel post che ha ricevuto tantissime condivisioni.
Siamo molto preoccupati a partire da mia madre, che sta malissimo. Il suo è un comportamento più che insolito” ha spiegato il fratello, in apprensione per la sua inspiegabile assenza da casa.
Poi, il giorno dopo, la drammatica scoperta. Appresa la notizia che in città si è diffusa in breve tempo, Sora si è stretta intorno al dolore della famiglia, in attesa che vengano celebrate le esequie.
“Espressioni blasfeme, multa 4.000 euro per Simone Inzaghi”
E’ di quattromila euro da pagare entro 30 giorni la sanzione pecuniaria che l’allenatore della Lazio Simone Inzaghi dovrà pagare “per avere pronunciato più volte espressioni blasfeme” nel corso della partita vinta contro il Sassuolo per 2-1 il 24 gennaio scorso.
Questo comportamento era stato oggetto di un’indagine della Procura Federale, e alla fine il tecnico dei biancocelesti aveva optato per il patteggiamento. Così ora la Figc, con una nota, fa sapere che “vista la prestazione del consenso da parte della Procura federale”.
E “rilevato che il Presidente federale non ha formulato osservazioni in ordine all’accordo raggiunto dalle parti”, l’entità della multa è di 4.000 euro da pagare “nel termine perentorio di 30 giorni successivi alla data di pubblicazione”.