Ma abbiamo un indice di Rt dell’1,6 per cento. Siamo la Regione più a rischio. Vediamo fino a quando reggeremo ma siamo fortemente a rischio”, ha detto durante la diretta Facebook del venerdì.
Prossimamente per la Liguria potrebbe invece scattare la zona arancione. La Regione ha superato l’indicatore del 30% di ricoveri ordinari (al 34,2%), e ha quasi raggiunto quello del 20% per le terapie intensive (al 19,5%).
I parametri che servono a decretare il passaggio in zona gialla, oltre all’incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti già ampiamente sopra soglia, sono significativamente due.
Il tetto massimo del 10% di posti occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive e quello del 15% di posti occupati da pazienti Covid nei posti ordinari. A rientrare in questi parametri sono appunto Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana e Val d’Aosta.
La situazione in Abruzzo, Toscana, Valle d’Aosta ed Emilia-Romagna
I parametri delle quattro Regioni che da lunedì entreranno in zona gialla mostrano una situazione in peggioramento. In Abruzzo l’occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva è pari al 13,3% rispetto alla soglia critica del 10%.
Stesso discorso per i ricoveri nei reparti ordinari, dove c’è un tasso di occupazione del 18,7%, quasi 4 punti percentuali oltre il limite del 15%. In Emilia-Romagna abbiamo percentuali ancora più allarmanti.
Siamo al 15,7% per quanto riguarda le rianimazioni, e al 19,4% in aera medica. In Toscana la situazione è lievemente migliore per quanto riguarda i reparti ordinari, pieni al 17,9%, mentre le terapie intensive hanno una percentuale d’occupazione del 17,2%. Qui l’incidenza è altissima: 2.680 casi per 100mila abitanti.
In Val d’Aosta non va meglio, con un’incidenza di 2.255,9 casi ogni 100mila abitanti. L’area medica è satura, con una percentuale di riempimento del 42,4%; le rianimazioni sono occupate al 15,2%.
Se osserviamo la situazione a livello nazionale, il tasso medio di occupazione da parte di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è al 15,4%, rispetto al 12,9% (rilevazione al 30 dicembre).
In aumento anche la percentuale di occupazione dei reparti di area medica a livello nazionale che sale al 21,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) rispetto al 17,1% del 30 dicembre.