43enne della provincia di Avellino finisce in ospedale mentre lotta con le formiche: cosa è successo?
43enne finisce della provincia di Avellino in ospedale mentre lotta con le formiche: cosa è successo? Aveva cercato di allontanare delle formiche con dell’alcol, ma ha finito per ustionarsi gravemente.
Un 43enne di Flumeri, in provincia di Avellino, è finito così in ospedale al Cardarelli di Napoli. I sanitari lo hanno trasferito in codice rosso e dove si trova ora ricoverato in prognosi riservata.
Ha gravi ustioni a gambe, pancia e braccia. La vicenda è accaduta nella giornata di ieri: l’uomo stava usando dell’alcol per scacciare le formiche quando un violento ritorno di fiamma lo ha travolto.
Immediati i soccorsi
Immediati i soccorsi da parte dei sanitari del 118 di Vallata, sempre in provincia di Avellino, che lo hanno portato in ospedale al Sant’Ottone di Ariano Irpino in codice rosso.
Portato nella struttura arianese, l’uomo è rimasto all’interno dell’ambulanza nel pronto soccorso, stabilizzato e cosciente, in attesa che una eliambulanza lo portasse all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove si trova ricoverato.
43enne della provincia di Avellino finisce in ospedale mentre lotta con le formiche: cosa è successo?
Nonostante le gravi ustioni, l’uomo non apparirebbe in pericolo di vita, sebbene i medici non abbiano ancora sciolto la prognosi. Infatti, le ustioni sono di una certa gravità.
Non è la prima volta che incidenti del genere si verificano a causa dell’utilizzo inappropriato dell’alcol. Spesso, infatti, proprio il ritorno di fiamma fa gravissimi danni alle persone che vengono travolte dal fuoco.
L’utilizzo sbagliato dell’alcol, utilizzato a volte anche per accendere camini, fuochi e barbecue, in alcuni casi provoca danni che possono risultare anche fatali.
Uno dei casi più gravi in Campania si era verificato qualche mese fa, quando una donna di Teggiano aveva provato ad accendere il fuoco del camino con l’alcol, finendo però per essere avvolta dalla fiamma di ritorno che le aveva causato danni tali da morire dopo quasi dieci giorni di agonia.