A rischio il servizio del 118
A rischio il servizio del 118. La Regione Campania se oggi non si cura più dei medici del 118, se non si cura più del servizio salvavita che ci rendono.
Si prenda la responsabilità politica, davanti ai medici stessi e a noi cittadini, di cancellare la retribuzione riconosciuta presupposto dell’istituzione stessa del 118, con una delibera che si esprima precisamente sul punto”.
Si legge nel testo di una lettera che il segretario del sindacato medici italiani della Campania, Luigi De Lucia, ha inviato al governatore Vincenzo De Luca per opporsi alla sospensione della retribuzione aggiuntiva di 5,16 euro per i medici del 118.
Retribuzione aggiuntiva
De Lucia fa sapere che la retribuzione aggiuntiva per il mese di febbraio è salva, ma che sulla stessa questione è stata convocata una nuova riunione a fine mese all’Asl Napoli 2 Nord. Il segretario del sindacato fa anche una cronistoria dell’istituzione del 118.
“Il 3 novembre del 1999, ricorda il segretario regionale Smi, si istituiva con delibera della giunta regionale della Campania il servizio del 118. Un servizio nuovo, che viene connotato come “lavoro usurante” e caratterizzato da “elevato rischio fisico”.
La politica riconosceva la necessità di una remunerazione aggiuntiva in favore dei medici che avessero scelto di lasciare la guardia medica per lavorare sul 118: più faticoso fisicamente e pericoloso per l’incolumità dei medici”.
La retribuzione aggiuntiva, oltre che istitutiva del servizio, è stata incentivante – sostiene De Lucia – per i medici che salivano sulle ambulanze: senza tale incentivo, vent’anni fa il servizio non sarebbe mai nato”.
Lavoro usurante
“Il lavoro usurante che svolgono non è cambiato – si legge nella lettera – i rischi che esso comporta sono semmai aumentati. Perché ora la beffa di togliere loro i 5,16 euro?
È sulla dignità di chi ha rischiato la vita che è necessario risparmiare? la dignità dei medici 118 non si tocca. Chiediamo che chi mira a demolire il 118 ci metta la faccia”.
Al presidente della regione il sindacato chiede di dare una “risposta chiara ai medici ed ai cittadini sul punto” e di assumersi “la responsabilità politica dell’intera vicenda”.