A Sant’Agata dei Goti il 22 dicembre si inaugura “Terraincognita. Imago visibilis et invisibilis” di Ugo Levita

Sarà possibile ammirare la mostra sino al primo Febbraio

Redazione
A Sant’Agata dei Goti il 22 dicembre si inaugura “Terraincognita. Imago visibilis et invisibilis” di Ugo Levita

A Sant’Agata dei Goti il 22 dicembre si inaugura “Terraincognita. Imago visibilis et invisibilis” di Ugo Levita. La mostra “Terraincognita. Imago visibilis et invisibilis” di Ugo Levita, a cura di Ferdinando Creta, si propone come un viaggio tra il visibile e l’invisibile, un’esperienza che invita lo spettatore a esplorare le sfumature dell’arte antica e contemporanea. In un contesto museale che abbraccia secoli di storia,

Levita crea un dialogo profondo tra sacro e profano, tra il passato e una visione innovativa del presente. Attraverso un linguaggio artistico che si nutre di simbolismi e narrazioni oniriche, l’artista invita a riflettere su temi esistenziali e spirituali, stimolando un’interazione intima con le sue opere.

La mostra non è solo un’esposizione visiva, ma un invito a interrogarsi sulla natura della realtà e sull’essenza dell’immagine, facendo emergere una sacralità che risuona nei luoghi di Sant’Agata de’ Goti.

“Terraincognita” diventa così un palcoscenico per esplorare il complesso rapporto tra l’arte e la vita, tra visibilità e invisibilità, tra sogno e realtà. La mostra, allestita nei luoghi del MILA – Museo itinerante dei luoghi alfonsiani, arricchisce ulteriormente le esposizioni con un’esperienza che trascende il tempo e lo spazio.

Qui, ogni opera non è solo un oggetto da osservare, ma un portale che conduce a riflessioni profonde e personali, invitando il pubblico a lasciarsi coinvolgere in un dialogo che oltrepassa i confini della percezione. In un mondo in cui il frastuono quotidiano spesso oscura la bellezza dell’introspezione, ”

Terraincognita” si erge come un rifugio per l’anima, un invito a riscoprire la meraviglia dell’arte e la sua capacità di rivelare ciò che è nascosto, trasformando il visitatore in un esploratore di mondi inesplorati.

UGO LEVITA

“Manovale della Pittura, che lavora nel Campo dell’Immaginario” – così si definisce – Ugo Antonio Levita nasce ad Acerra nella provincia napoletana nel 1958 e frequenta gli studi artistici prima a

Napoli, in seguito a Firenze. Si interessa ben presto all’arte fantastica e alla figurazione, cui si avvicina dopo essere rimasto affascinato dalle opere e dai testi surrealisti.

Negli anni ottanta, a Napoli, in una situazione dominata dalle tendenze, con altri giovani come Dante Manchisi, Giuliano Lo Priore, Franco Matano, Peppe Barile, Giorgio Simeoli dà vita ad un gruppo che andrà sotto il nome di Ascendente & Discendente, nel quale le varie esperienze portate si incontrano per proporre un nuovo tributo al mondo dell’immaginario. Successivamente elabora una sua poetica che si muove in modo trasversale e autonomo all’interno delle culture e del tempo, acquisendo la consapevolezza del dinamismo e della complessità storica.

Verso la fine degli anni novanta lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, lo presenta al critico mantovano Renzo Margonari, studioso delle tematiche legate alla ricerca surrealista e docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Verona, il quale sarà curatore della sua prima mostra personale nel 1998, nel Castello di Acerra.

In seguito a questo evento il critico e giornalista d’arte del quotidiano La Repubblica, Vitaliano Corbi, lo inserisce nel suo volume: Quale avanguardia? L’arte a Napoli nella seconda metà del Novecento.

Attualmente Levita collabora con Libellule LTD. Magic Realism, che ha sede ad Hong Kong, San Francisco e Parigi, la quale raccoglie artisti mondiali di ispirazione surrealista, con il Centre for Art of International Imaginary Realism in Danimarca. E’ stato inserito da Alfried Kostrewa, critico d’arte di Hannover in Germania, nell’Euro-Bilder-Projekt, come rappresentante dell’Italia tra i paesi che hanno aderito alla moneta unica. In seguito sarà scelto per la realizzazione di un’opera che rappresenti l’unione dei suddetti paesi.

In Umbria partecipa, invitato dal critico d’arte perugino Antonio Carlo Ponti, all’edizione conclusiva di Terra di Maestri, il processo di storicizzazione dell’arte umbra del novecento, all’Umbria del Cuore del Festival di Corciano, Mevania in Chartis a Bevagna, al Festival Segni Barocchi a Foligno, al TodiFestival di Todi.

Nel 2011 espone cinque opere alla 54a Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia della sezione umbra del Museo d’Arte Contemporanea di Spoleto.

Nel 2014 le Poste Italiane, da un’opera di Levita, emettono una cartolina per le celebrazioni del cinquecentenario della morte dell’architetto Donato Bramante, con successivo annullo filatelico nel Tempio della Consolazione, all’interno del quale sarà esposta l’opera in questione.

Sempre nel 2014 espone al Grand Palais di Parigi nella mostra Comparaisons 2014.

Nell’aprile 2015, Vittorio Sgarbi presenta su Rai2 un’opera di Levita, durante la trasmissione televisiva Virus.

Nello stesso anno è presente alla Expo Arte Contemporanea di Milano 2015, su progetto della Regione Lombardia e a cura di Vittorio Sgarbi.

Nel 2016 espone ad ARCOS – Museo d’arte contemporanea del Sannio, in gemellaggio con la Galleria ETRA di Firenze, con catalogo a cura di Ferdinando Creta e Francesca Sacchi Tommasi.

Ultimamente, nei mesi di aprile e maggio 2024 ancora a cura di Ferdinando Creta, ha realizzato una straordinaria mostra, su committenza di Fondazione Ente Ville Vesuviane, dal titolo Ondaperpetua, nella rinata Villa Favorita.

Dal 2000 vive in Umbria in una ex casa colonica nei dintorni di Todi, a Canonica, dove ha realizzato il suo studio e uno spazio espositivo permanente.