Airola, appello a Napoletano: Basta immobilismo
Se le indiscrezioni apparse sulla stampa questa mattina, secondo cui tutti i progetti presentati dal Comune di Airola alla Regione Campania per la cosiddetta “accelerazione della spesa” sono stati rifiutati, ci troveremmo di fronte ad un fatto politico inquietante.
A tre anni dal voto, il bilancio della sindacatura di Michele Napoletano è in rosso.
Sull’ordinaria amministrazione, le criticità sono sotto gli occhi di tutti: strade ridotte in colabrodo, verde pubblico devastato, edifici scolastici fatiscenti, mercato comunale in disfacimento, traffico e viabilità caotici. Di fronte alla cattiva qualità dei servizi basilari (alcune zone del Comune risultano prive di accesso all’acqua pubblica, altre al metanodotto), si registra un livello di tassazione tra i più alti nella provincia. Nessuno di questi problemi è stato non dico risolto, ma neppure affrontato seriamente.
Sulla valorizzazione dei beni culturali e artistici, basti ricordare le sconsiderate dichiarazioni del sindaco e del capogruppo di maggioranza Pippo Maltese, per i quali “il Castello non è una priorità” e “anche se fosse donato dai proprietari all’Ente, il Comune non avrebbe le risorse per la gestione”. Siamo di fronte ad un’evidente incapacità di programmazione, progettazione e finanziamento degli interventi.
Sembrava che il sindaco e la sua giunta si fossero concentrati con grande energia sui grandi temi, in primis l’occupazione. Ebbene, l’apertura in pompa magna della TTA di Paolo Scudieri a quanti ex lavoratori del polo tessile ha riaperto le porte del mondo del lavoro? Il bando per la reindustrializzazione, di cui siamo in attesa da mesi, è pronto? Il Comune è rientrato in possesso dei capannoni? Le tanto pubblicizzate opportunità di insediamento di un polo agroalimentare da parte dell’ex vicesindaco Pasqualino Ruggiero ci sono ancora? Ruggiero è ora in maggioranza, come sembrerebbe dai voti in consiglio, oppure no, come suggerirebbe il fuoco di critiche continue riversate sul PD? Domande senza risposta, dietro cui si addensano altrettanti fallimenti.
Airola è oramai allo stremo.
Il sindaco ha due strade davanti a sé per non dilapidare anche quella piccola fetta di credibilità di cui gode presso i suoi concittadini. La prima è dimettersi, lasciando spazio a un commissario prefettizio che almeno ripristini gli standard minimi dell’ordinaria amministrazione.: potrebbe così ricaricare le pile e ripresentarsi tra due anni con una squadra di governo del paese più coesa, presente e affidabile. La seconda è più complessa, ma implicherebbe un rilancio: azzerare la giunta, pescare nelle professionalità esterne al Consiglio e puntare a un finale di consiliatura in cui realizzare 3/4 punti in celerità e condividendo la nuova piattaforma politica con i cittadini e le associazioni.
Ciò che, di sicuro, è precluso al primo cittadino è perseverare in quest’immobilismo: in caso contrario, condanerrebbe se stesso alla fine di una brillante carriera politica e il paese ad altri decenni di marginalità.
Mario Tirino