Airola: dissenso nel Pd sulla ricandidatura a sindaco di Michele Napoletano

Redazione
Airola: dissenso nel Pd sulla ricandidatura a sindaco di Michele Napoletano

In una nota di Giuseppe Maltese indirizzata al segretario del locale circolo Pd, Diego Ruggiero, il consigliere comunale esprime il suo dissenso sulla designazione di Michele Napoletano a candidato sindaco per le prossime elezioni comunali e sulle modalità di gestione del Circolo.

“Segretario,
il sindaco uscente rimane tale fino alla nuova ufficiale investitura da parte del partito.
La successiva definizione della lista si discute nel partito e l’attuale sindaco non si può arrogare alcuna prerogativa in merito.
Dalle tue convocazioni emerge solo la mancanza di volontà di mettere in discussione la gestione autarchica del Sindaco uscente … , nonostante i 5 anni di gravi e circostanziate denunce politiche in merito.
Si va avanti nei lavori per le amministrative senza regole statutarie e con modalità inventate. Infatti, la scusa della mancanza di ulteriori candidati nasce solo per giustificare l’inerzia politica di una dirigenza in ostaggio dei numeri ed incapace della funzione politica di filtro, propria dei partiti. Ci si limita a fare i ragionieri dei pacchetti voti. Bel metodo democratico, lasciare i singoli iscritti in balia delle proprie iniziative, auspicandone la contrapposizione sul piano personale, per verificarne le conseguenze e valutarne cinicamente gli effetti.
Alla base delle disponibilità a candidarsi poni chiare regole all’intera Assemblea Generale degli Iscritti e non come hai fatto per il 25/2/16, limitandone la partecipazione e, quindi, il riconoscimento legale.
Di’ chiaramente se intendi approcciare e con le regole statutarie alle primarie, con valutazioni qualitative e non quantitative, per proporre alla nostra comunità Rappresentanti capaci di amministrare la Cosa Pubblica, democraticamente ed in maniera partecipata. Valutiamo nei fatti i comportamenti degli amministratori, anche quelli del sindaco uscente, restio al coinvolgimento (per lui solo una formalità informativa e discrezionale) perché  convinto di poter derogare autonomamente anche in presenza di precise norme.”