Airola: Esperienza di un laboratorio Rap nel carcere minorile
Si è tenuto oggi presso l’Istituto minorile di Airola il saggio conclusivo del laboratorio “La musica a colori “, un laboratorio di rap interessante e innovativo.
È stato un momento di condivisione e di forti emozioni, che ha visto protagonisti alcuni dei ragazzi ristretti, che, con l’aiuto e la partecipazione di diverse associazioni e professionisti, hanno scelto di portare sul palcoscenico canzoni scritte da loro, scegliendo il genere rap come strumento di denuncia.
L’impegno dei ragazzi è stato ripagato dalle parole spese da diverse figure istituzionali lì presenti, come il sindaco di Airola Michele Napoletano, l’assessore alle Politiche Sociali giovanili di Napoli Alessandra Clemente, che, con il suo intervento toccante, ha ricordato la figura della madre alla quale è dedicata la biblioteca della struttura penitenziaria e ha preso parola anche il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli Patrizia Esposito.
Sul punto sono interventi anche il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello: “Ho trovato particolarmente interessante ascoltare canzoni scritte direttamente dai ragazzi ristretti ad Airola, che racchiudevano storie di vita vissuta. Hanno permesso a noi spettatori attenti di poterne percepire l’emozione. Questa rappresentazione ha messo in evidenza come all’interno degli istituti penitenziari questi ragazzi abbiano la possibilità di sperimentare valori e ideali e di mettersi in gioco, cosa che al di fuori non gli è stata consentita. Nell’istituto i ragazzi, infatti, hanno la possibilità di studiare, di formarsi, di individuare i loro interessi e di comprendere il significato della genitorialità”; il Direttore dell’Istituto minorile di Airola, Dario Caggia: “I contesti urbani di provenienza di questi ragazzi li considerano delinquenti, ma oggi, su questo palco, ho visto solo ragazzi talentuosi con tanta voglia di reagire.”
Infine, efficaci e riassuntive sono state le parole della Dirigente del Centro Giustizia Minorile della Campania, Maria Gemmabella: “Non fatevi derubare della vostra vita. Abbiate il coraggio di difendere e proteggere la vostra libertà.”
È stato un momento di condivisione e di forti emozioni, che ha visto protagonisti alcuni dei ragazzi ristretti, che, con l’aiuto e la partecipazione di diverse associazioni e professionisti, hanno scelto di portare sul palcoscenico canzoni scritte da loro, scegliendo il genere rap come strumento di denuncia.
L’impegno dei ragazzi è stato ripagato dalle parole spese da diverse figure istituzionali lì presenti, come il sindaco di Airola Michele Napoletano, l’assessore alle Politiche Sociali giovanili di Napoli Alessandra Clemente, che, con il suo intervento toccante, ha ricordato la figura della madre alla quale è dedicata la biblioteca della struttura penitenziaria e ha preso parola anche il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli Patrizia Esposito.
Sul punto sono interventi anche il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello: “Ho trovato particolarmente interessante ascoltare canzoni scritte direttamente dai ragazzi ristretti ad Airola, che racchiudevano storie di vita vissuta. Hanno permesso a noi spettatori attenti di poterne percepire l’emozione. Questa rappresentazione ha messo in evidenza come all’interno degli istituti penitenziari questi ragazzi abbiano la possibilità di sperimentare valori e ideali e di mettersi in gioco, cosa che al di fuori non gli è stata consentita. Nell’istituto i ragazzi, infatti, hanno la possibilità di studiare, di formarsi, di individuare i loro interessi e di comprendere il significato della genitorialità”; il Direttore dell’Istituto minorile di Airola, Dario Caggia: “I contesti urbani di provenienza di questi ragazzi li considerano delinquenti, ma oggi, su questo palco, ho visto solo ragazzi talentuosi con tanta voglia di reagire.”
Infine, efficaci e riassuntive sono state le parole della Dirigente del Centro Giustizia Minorile della Campania, Maria Gemmabella: “Non fatevi derubare della vostra vita. Abbiate il coraggio di difendere e proteggere la vostra libertà.”
Ad Airola il primo laboratorio di espressione rap risale al 2010, ed è diventato, visto il riscontro positivo avuto tra i ragazzi, un appuntamento fisso.
Ad allietare la manifestazione in carcere c’è stato anche il noto Rap Scarrafone, che si è esibito portando sul parlo alcuni suoi brani con i ragazzi ristretti.
Ad allietare la manifestazione in carcere c’è stato anche il noto Rap Scarrafone, che si è esibito portando sul parlo alcuni suoi brani con i ragazzi ristretti.