Airola: la Fondazione Angelo Affinita per i giovani ospiti della prigione scuola
Siamo a novembre, la scuola è iniziata da due mesi ed è proprio questo il momento in cui si tirano le somme del primo bimestre.
Ma non stiamo parlando della scuola che frequentano i nostri figli o nipoti. La scuola con i banchi allineati, gli incontri genitori-insegnanti e i compiti in classe.
È la scuola che conosci, che abbiamo frequentato e che ha contribuito a farci diventare le persone che siamo ora.
Oggi vogliamo parlare di una scuola nata in un posto lontanissimo dall’idea di crescita e di educazione. In effetti è un posto molto lontano anche dalla magia dell’infanzia, un posto dove i ragazzi non dovrebbero mai entrare.
Ogni anno centinaia di giovani dai 14 ai 21 anni vengono condannati a scontare una pena detentiva presso un carcere minorile. Sono ragazzi cresciuti in famiglie problematiche, che hanno lasciato la scuola molto presto e si sono ritrovati soli.
Molti di loro provengono da quartieri disagiati, dove la criminalità rappresenta la strada più breve – se non l’unica – per raggiungere il successo.
In questi quartieri la parola successo ha un significato molto diverso da quello che gli diamo noi. Qui avere successo significa avere soldi, rispetto ed essere temuti. Il successo si guadagna diventando i più forti di tutti, a discapito dei più deboli.
I giovani che nascono e crescono in questi quartieri non hanno modelli positivi a cui ispirarsi. Affiliarsi a uno gruppo criminale non è un’eventualità, ma solo una questione di tempo. E così iniziano a spacciare, a fare piccoli furti, per poi passare a rapine a mano armata.
Il carcere minorile di Airola ospita oltre 50 giovani detenuti che provengono da tutta la zona del napoletano.
Proprio qui, in un luogo dove è facilissimo per un ragazzo perdere la speranza e tornare a fare gli stessi errori di prima, l’anno scorso è nato un progetto rivoluzionario.
La Fondazione Angelo Affinita, in collaborazione con l’istituto e alcuni docenti esterni, ha organizzato un corso per giovani pizzaioli. E lo ha fatto grazie alle donazioni dei tanti imprenditori che hanno visto l’enorme potenziale di questa iniziativa.
L’obiettivo del progetto Io non ho paura è questo: dare ai giovani detenuti del carcere di Airola una chance per riscattarsi e gli strumenti per compiere un percorso di REINSERIMENTO VERO nella società.
A settembre di quest’anno, la Fondazione Angelo Affinita ha dato il via alla seconda edizione del corso!
Ecco come si svolge:
- 292 ore di corso, certificato Adecco
- 4 giornate fuori dalla struttura, per visite aziendali
- 5 giornate di stage presso la pizzeria Il Guappo di Moiano
- lezioni teoriche sull’alimentazione e le proprietà organolettiche degli ingredienti, più una parte dedicata alla pizza napoletana tradizionale
- lezioni pratiche di impasto, lievitazione, farcitura e cottura del prodotto
- momenti di verifica – inizio corso, durante le lezioni e alla fine
- tutor interno ed esterno alla struttura
- moduli di orientamento al lavoro
- sostegno agli studenti più meritevoli nella ricerca di un lavoro, con inserimento nella banca dati di Adecco
Rispetto all’anno scorso, il corso di quest’anno dà più spazio alle esperienze esterne al carcere, oltre ai momenti di verifica e al percorso di orientamento al lavoro.
È molto importante, infatti, che nessuno dei ragazzi venga lasciato indietro, non si senta seguito o non ottenga la giusta considerazione. Sono proprio questi i mali che il corso combatte, spronando i ragazzi a dare il meglio e a SCOPRIRE I PROPRI TALENTI.
Ci sono valori che non è mai troppo tardi per imparare.
La fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, il rispetto del proprio lavoro, l’onestà, il sacrificio volto a raggiungere gli obiettivi.
I giovani detenuti del carcere minorile di Airola li stanno imparando adesso.