Airola, Maltese: discriminata la minoranza in Consiglio Comunale!

Redazione
Airola, Maltese: discriminata la minoranza in Consiglio Comunale!

I consiglieri di minoranza del Comune di Airola ci hanno fatto pervenire la seguente missiva, indirizzata anche al Presidente del consiglio comunale e all’assessore Giulia Abbate, nella quale lamentano “l’esclusione della medesima compagine dagli organismi collegiali esterni di cui si è dotato l’Ente nel corso del Consiglio Comunale del 30 giugno 2016”.

“Presidente,
a completamento delle rispettive posizioni assunte nel corso dell’Assise del 30 giugno 2016 ed al solo scopo di offrire un migliore contributo costruttivo e leale alla politica locale, Le partecipiamo ulteriori considerazioni sull’ultimo Consiglio Comunale.
Per tutta la durata dei lavori e su tutti gli argomenti all’ordine del giorno abbiamo cercato di instaurare un dialogo politico con la maggioranza, formulando proposte e mediando su ogni vostro diniego. Abbiamo votato favorevolmente le commissioni, ritenendole una ricchezza tecnico culturale per l’ente e quindi per l’intera comunità, anche quelle assurdamente precluse alla partecipazione della minoranza, solo per una vostra scelta anacronistica. In tale consesso surreale, tutte le proposte della minoranza sono diventate irricevibili ed illegittime mentre, le stesse proposte, fatte dalla maggioranza diventano lecite. Ciò accade quando la politica non è più politica e i tecnici, giocoforza, parlano per essa.
È curiosa la facilità con cui si conferisce legittimità alla modifica dell’Ordine del Giorno dell’Assise anche se  in palese contrasto con l’art. 39 del Regolamento del Consiglio Comunale in quanto fatta unilateralmente dal Presidente del Consiglio, senza il necessario coinvolgimento della Conferenza dei Capi Gruppo. Di contro, è altrettanto curioso come con analoga facilità si giudica illegittima la richiesta della minoranza volta ad assicurare la normale rappresentanza (con voto limitato) nelle commissioni  esterne: “Edilizia” e quella “Locale per il Paesaggio”; preso atto che la previsione di ulteriori figure tecniche, in rappresentanza della minoranza consiliare, non è negata né dalla legge né dal Regolamento, rimane il fatto che la politica ha lasciato decidere ai tecnici.
Ancora più curiosa è la generosità con cui viene accolta la proposta del sindaco di aggiungere due associazioni all’impianto deliberativo del Comitato Civico per il Gemellaggio (Circolo Caudino e Matilde Serao) e, paradossalmente però, viene negata l’analoga proposta della minoranza di aumentare di una unità i rappresentanti del mondo scolastico e del mondo dell’Associazionismo al medesimo Comitato Civico per il Gemellaggio (da eleggere con voto limitato).
Ad avvalorare la fondatezza delle richieste della minoranza, interviene la Legge che, nel disciplinare la composizione della Commissione fondi post sisma, prevede il voto limitato al fine di assicurare (come è giusto che sia) la partecipazione delle minoranze. Inoltre, l’Art. 77 comma 5 del Regolamento del Consiglio Comunale – “Nomina dei rappresentanti non consiglieri”, recita: “quando nello stesso ente, azienda o istituzione i rappresentanti da nominare siano più di uno, dovrà essere garantita la presenza della minoranza”.
A nulla è valsa la mediazione politica della minoranza; inutile il richiamo all’analogia con le commissioni consiliari permanenti, per le quali la norma impone la rappresentanza alla minoranza. La risposta della maggioranza è stata sempre la stessa: “No”! Che strana dimostrazione di democrazia, di partecipazione e di uguaglianza del diritto.
Presidente,
la maggioranza si comporta come se il comune fosse una fortezza da proteggere una volta espugnata, ma tali incomprensibili posizioni sono in antitesi al dialogo politico promesso alla cittadinanza all’insediamento. Esse ostacolano la trasparenza ed accendono il dubbio sulle scelte poste in essere. La minoranza ha diritto di conoscere tutto ciò che accade al comune. Precedentemente, i capi gruppo ricevevano puntualmente tutte le delibere (Giunta e Consiglio) e tutte le determine all’eletto domicilio, oggi non si capisce perché è tutto precluso, quando basterebbe un clic per consentire ai Consiglieri di accedere all’intero archivio politico amministrativo. Siamo Consiglieri Comunali e non spie del KGB.
Per dare un senso alle troppe chiacchiere fatte, con la presente chiediamo con urgenza una conferenza dei Capi Gruppo per definire una proposta unitaria tesa a ad una migliore trasparenza amministrativa:

  1. riarticolare le commissioni esterne al momento prive della necessaria rappresentanza della minoranza, per prevederne la immediata riorganizzazione, da deliberare al primo Consiglio Comunale in agenda;
  2. definire la migliore soluzione per la immediata consultazione, da parte dei Consiglieri Comunali, di tutti gli atti comunali, evitando ulteriore ed inutile lavoro agli impiegati, già in affanno per problemi interni dell’Ente.

Distinti saluti.
I CONSIGLIERI COMUNALI
Antonietta BERNARDO, Bartolomeo LAUDANDO, Gennaro FALZARANO, Giuseppe MALTESE