Airola, musica: Erasmo Petringa su Al Jazeera

Il Caudino
Airola, musica: Erasmo Petringa su Al Jazeera
Al Jazeera è sbarcata nel Sannio. L’emittente in lingua araba, seguitissima comunque in tutto il mondo, ha dedicato un Documentario ad Erasmo Petringa, il musicista, direttore d’orchestra polistrumentista, arrangiatore sannita, essendo nato in Airola nel 1958.
Il Maestro, infatti, nella sua ultima produzione discografica dal titolo “Sabir”, opera aperta a contaminazioni musicali le più diverse e provenienti da molteplici ambiti culturali e geografici, ha usato lo Oud, uno strumento antichissimo, molto caro al mondo arabo. La Emittente Al Jazeera, per tale precisa ragione, ha voluto fare un omaggio a questo straordinario percorso artistrico del nostro concittadino: il video dedicato a Petringa, della durata di oltre dieci minuti, è andato in onda durante il Ramadam in questo mese di Giugno con un pubblico stimato in molte decine di milioni.
L’Oud, che secondo la leggenda sarebbe stato inventato da un nipote di Adamo ed Eva, che però la storia delle musica accredita come presente nell’Egitto dei Faraoni, che sembra l’evoluzione di un altro strumento, noto come “barbat”, che sbarca  nel IX secolo in Spagna nell’ambito della penetrazione araba in Europa, ha subìto la sua definitiva evoluzione nel Rinascimento trasformandosi in liuto.
Petringa in “Sabir” (Etichetta Italia Promotions, Distribuzione: Edel) oltre allo Oud, anche Violoncello, Chitarra battente e Contrabbasso, ed ha realizzato la sua perfomance con I musicisti Pietro Tonolo (sax tenore e soprano), Bebo Ferra (chitarra), Gabriele Mirabassi (clarinetto), Enzo Zirilli (batteria), Angelo Cioffi (fender piano), Emidio Petringa (tamburelli, tamburi a cornice). Secondo il giudizio critico di Gianluca Sgalambro, “Erasmo Petringa è un musicista, compositore e arrangiatore in grado di passare con disinvoltura e con un approccio del tutto personale dal contrabbasso alla viola, dalla chitarra battente al mandoloncello all’Oud, dal diploma al Conservatorio alle sperimentazioni del jazz. Tutto lasciano alle canzoni la capacità di essere ascoltate e godute anche perché fondate su temi ‘cantabili’ e immediati Basta ascoltare Sabir, con il suo andamento tra tarantella del Gargano e bolero mediterraneo, le sue note che sanno di saudade, pomeriggi assolati e persiane chiuse; per poi saltare a Sweet obsession: un’atmosfera da summertime ed escursioni soliste in chiave be-bop e free jazz; approdare alla struggente e dolcissima Idea, con quel suo tema che sembra parlare di migranti e di luci lontane di una costa che non è più casa e non sarà mai – di nuovo – casa. E chiudere con Moresca in 5/4, mediterranea fino al midollo e, pure, capace di evocare Gershwin e la New Orleans delle brass band con la naturalezza di un solo di clarinetto con tutte le note al posto giusto”.