Airola: polemiche sull’affido del parco giochi, Airolandia rinuncia
Riceviamo e pubblichiamo da Aurelio Ruggiero, presidente dell’Associazione Airolandia
“Siamo da tempo impegnati sul territorio in attività culturali, abbiamo avuto un confronto con l’Ente Comunale sulla necessità di assicurare al Parco giochi comunale, nel periodo di maggiore fruibilità, una giusta cura e attenzione.
Nasceva, così, l’offerta ai bambini della nostra comunità di una serie di attività che rientrano normalmente negli scopi statutari e nello spirito condiviso dagli associati, programmate per i mesi di luglio, agosto e settembre 2017, caricandoci anche dell’onere di occuparci dell’apertura e chiusura del parco, garantendone l’osservanza delle buone norme di civile uso della cosa pubblica (cartacce, cura delle giostrine). In maniera più assoluta non rientrava nei nostri accordi la gestione del verde pubblico, con falciatura delle siepi e lavori affini, non rientrando tale compito nelle nostre finalità. Purtroppo, in seguito a ripetute accuse, illazioni e pubbliche azioni diffamatorie sulla delibera pubblicata dall’Ente Comunale, l’Associazione rinuncia irrevocabilmente al servizio concesso e al rimborso spese ad esso destinato, per coerenza con la onestà culturale che rappresenta le scelte associative sin dall’inizio delle nostre attività.
La decisione è maturata principalmente al fine di dirimere ogni eventuale illazione che potrebbe maturare in seguito a tale onere per l’associazione presieduta dallo scrivente.
Il Presidente
Aurelio Ruggiero
(N. d. R.) – La polemica, cavalcata soprattutto dal locale Movimento 5Stelle, è nata sull’interpretazione della espressione “nonchè la pulizia” scritta nella delibera che affidava alla benemerita associazione la gestione del Parco Giochi di Via Landolfi.
Certamente non rientra fra gli scopi sociali di Airolandia la falciatura delle siepi e dell’erba, altrimenti si sarebbe chiamata in altro modo.
Al di là della polemica, secondo noi sterile e pretestuosa, l’unico effetto ottenuto dai 5Stelle è stata la rinuncia dell’Associazione Airolandia a prestare la loro preziosa opera. A beneficiarne, infatti, sarebbero stati certamente i bambini.