Airola: scuole chiuse per il giro d’Italia, lettera di protesta di un cittadino

Secondo l'autore si sono persi troppi giorni di scuola

Redazione
Airola: scuole chiuse per il giro d’Italia, lettera di protesta di un cittadino

Airola: scuole chiuse per il giro d’Italia, lettera di protesta di un cittadino. L’arrivo del giro d’Italia in Valle Caudina innesca una polemica ad Airola per quanto riguarda l’ordinanza di chiusura delle scuole. A tal proposito riceviamo e pubblichiamo una lettera del signor Raimondo Borriello che è stata inviata al sindaco Falzarano, a tutti i consiglieri comunali e, per conoscenza, anche al Prefetto di Benevento.

La lettera di Raimondo Borriello

Ecco la missiva.

Illustre Sindaco di Airola,

grazie di cuore per l’ennesimo sacrifico della scuola,  i ragazzi hanno già perso tanti giorni di scuola causa l’interruzione dell’erogazione più volte nel corso dell’anno per problemi legati alle allerta meteo, grazie ancora per aver dimostrato per l’ennesima volta che l’istruzione non conta.

E non è solo un giorno che sommato a tutti i giorni ci spingono fuori dal mondo. Poi non parlateci di spopolamento e culle vuote.

E’ desolante che si consideri una corsa ciclistica (che non transita per il comune di Airola) al pari di una allerta meteo. Ma solo per le scuole statali. per tutti gli altri, lavoratori nel pubblico e nel privato, è una giornata come le altre.

Come cittadino e genitore mi sento preso in giro . Di norma in questi casi ci si organizza per rispettare gli impegni di lavoro nonostante le chiusure delle strade.

Chi lavora in quel giorno andrà comunque a lavorare o dovrà prendere ferie per seguire i figli. Anche gli altri uffici pubblici che non siano le scuole mi risulta che rimarranno aperti.

I bambini e i ragazzi  vanno a scuola  non per passare il tempo ma per “imparare”, e inoltre i genitori fanno affidamento per poter far fronte agli impegni di lavoro senza dilapidare lo stipendio.

Per rispetto del ruolo della scuola, che deve subire ancora improprie contrazioni del calendario scolastico, ricordo che i ragazzi dovrebbero restare a casa solo in caso di forza maggiore. Ahinoi, questi provvedimenti sembrano diventare sempre più frequenti.

La invito a considerare, per le prossime volte, anche il punto di vista e le esigenze di chi crede nel diritto allo studio.

Con stima, Raimondo BORRIELLO