Airola : scuole, futuro e passato

Redazione
Airola : scuole, futuro e passato
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Airola : scuole, futuro e passato. L’Amministrazione Comunale di Airola, nel volgere di pochi anni, ha ottenuto finanziamenti per abbattimento e ricostruzione dei principali plessi scolastici cittadini: la scuola primaria “Padre Pio”, la scuola secondaria di primo grado “Luigi Vanvitelli”, i plessi delle materne Bagnara, San Pasquale e San Donato.

La costruzione del nido

Se a ciò aggiungiamo la costruzione del nido (inaugurato e mai attivato: a proposito, perché?) e l’ampliamento della dotazione di aule dell’Istituto di istruzione superiore “Alessandro Lombardi” (avvenuto grazie all’intervento dell’Amministrazione Provinciale), nel volgere di pochi anni Airola potrebbe avere un patrimonio edilizio e infrastrutturale nuovo, sicuro e adeguato alle esigenze della popolosa comunità scolastica locale.

L’onestà intellettuale, cui spero di aver conformato sempre i miei interventi pubblici, mi impone innanzitutto di sottolineare la bontà assoluta di questo risultato storico, grazie alla particolare contingenza della disponibilità dei cospicui flussi di risorse assicurati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Per la stessa ragione, però, vorrei aggiungere all’apprezzamento due brevi riflessioni – una riguardante il passato e l’altra riguardante il futuro.

Nei lunghi dieci anni di amministrazione Napoletano, sotto vari aspetti assai negativi per questo paese, non ho mai fatto mancare la richiesta persistente al sindaco e alla giunta di partecipare ai numerosi bandi succedutisi (dal 2011 al 2021) per l’abbattimento e la ricostruzione degli edifici scolastici, necessari soprattutto per la scuola elementare di via Nicola Romano.

Benché si trattasse di una struttura risalente agli anni Sessanta e pertanto priva dei requisiti antisismici più recenti – elemento di cui gli amministratori erano pienamente a conoscenza, come si evince da una copiosa documentazione al riguardo, prodotta fin dai primi anni Duemila (e forse ancor prima) – l’Amministrazione ha partecipato a un bando per l’efficientamento energetico, ottenendo quasi due milioni di euro.

La scelta disastrosa

Una scelta disastrosa: si è preferito mettere un “vestito nuovo” su un cadavere destinato, in pochi anni, ad essere sostituito da un’infrastruttura più recente e attrezzata. Altro che “scuola più bella e più sicura d’Italia”, come ebbe a sostenere improvvidamente, tra gli applausi di assessori, consiglieri e cortigiani, l’ex sindaco Napoletano.

Cosa ha significato l’inerzia delle amministrazioni Napoletano e, prima ancora, Supino? Cosa hanno comportato questi venti anni nei quali il patrimonio dell’edilizia scolastica comunale è stato “imbellettato” con interventi del tutto secondari come l’efficientamento energetico?

Un autentico furto di futuro per almeno due generazioni di giovani studentesse e studenti airolani. La struttura di via Nicola Romano non dispone di mensa, mentre sulla vecchia palestra si è giocato un ignobile balletto di notizie contrastanti (alcuni sostenevano che l’edificio fosse agibile, altri affermavano il contrario, il tutto senza mai esibire certificazioni dirimenti).

È così che, per l’assenza di un’aula mensa, agli scolari delle elementari è stata preclusa ogni possibilità di tempo prolungato (basterebbe un’occhiata alla media del tempo-scuola europeo per capire quale danno cognitivo e formativo sia stato prodotto), mentre l’impossibilità di accedere alla palestra “sbarrata” ha comportato l’impossibilità di ogni avviamento motorio e di ogni attività sportiva – anche quando la normativa ha finalmente introdotto le scienze motorie al quinto anno della scuola primaria.

Inquietante capitolo

E qui si apre un altro inquietante capitolo, perché, oltre alla palestra misteriosamente indisponibile (e mai ristrutturata, nonostante i molteplici bandi regionali, nazionali ed europei destinati proprio a questo tipo di interventi), c’è anche la tensostruttura. Perché questo spazio è stato affidato a privati, mentre è stato sempre reso inaccessibile ai bambini delle elementari? Di chi sono le responsabilità di queste soluzioni gravi e lesive dei diritti dell’infanzia?(Si sani quanto prima questo vulnus vergognoso e sin dal prossimo settembre si renda disponibile questo spazio per gli alunni della primaria!).

Queste scelte scellerate hanno significato anche un danno sociale rilevante: mentre le figlie e i figli di genitori benestanti avevano accesso ad attività pomeridiane (sport, scuole di inglese, teatro, musica, pittura e così via), la povertà educativa è dilagata nelle fasce sociali medio-basse.

Ben venga finalmente questa azione di ricostruzione di una nuova scuola (sulla cui collocazione torniamo a breve), ma non dimentichiamo cosa hanno comportato i macroscopici errori di chi ha guidato la città – tra cui, in vari ruoli, va annoverato l’attuale primo cittadino di Airola, Vincenzo Falzarano.

Discorso simile per la scelta di abbattimento della “Vanvitelli”. Il recepimento e l’impiego di finanziamenti per abbatterla e ricostruirla è una scelta giusta e lungimirante. Strutture nuove, se progettate in maniera innovativa e sicura, sono radicalmente preferibili ad altre datate, sebbene l’urgenza di liberarsene non fosse così evidente come per le elementari.

Le tre pecche

Ma anche qui non vanno dimenticate tre pecche molto gravi. In primo luogo, è assurdo che la presentazione di un progetto di abbattimento non sia accompagnato da una responsabile predisposizione di spazi temporanei in cui ospitare gli studenti che si trovano a frequentare la scuola secondaria di primo grado a cavallo della ricostruzione dell’edificio.

Ancora oggi, come più volte sottolineato da Pippo Maltese, capogruppo di “Dovere Civico” in Consiglio Comunale, mancano le certificazioni necessarie ad attestare la sicurezza di questi locali. Per questa ragione diversi genitori – tra cui chi scrive – hanno dovuto compiere la dolorosa scelta di iscrivere i propri figli in scuole dei comuni limitrofi, collocate in edifici sicuri, attrezzati con le dotazioni informatiche indispensabili, completi di palestre e ulteriori superfici per l’esercizio fisico al coperto e all’aperto.

Per fortuna sembra che, almeno per la ricollocazione dei piccoli frequentanti i vari plessi delle materne, l’Amministrazione Falzarano non abbia reiterato lo stesso errore ed anzi abbia individuato sedi consone (alcune aule della “Padre Pio” e della “Regina Elena”).

Seconda pecca: come si può prevedere l’abbattimento e la ricostruzione del plesso senza contestualmente prevedere lo stesso processo per la palestra attigua (per la quale è stato necessario presentare un progetto per un bando separato, del cui esito si è in attesa)?

Terzo elemento: come si può, per questo progetto, sacrificare un’infrastruttura sportiva vitale come il campo sportivo, un impianto al centro del paese che custodisce la memoria storica del calcio airolano? Anche qui vanno ricordate le innumerevoli occasioni perdute: bandi nazionali e regionali per le infrastrutture sportive, mai azionati ad Airola negli ultimi venti anni, consentivano a tante amministrazioni di paesi vicini di rifare campi sportivi, costruire o ristrutturare palestre, inaugurare centri multidisciplinari. Ma ad Airola – chissa perché – l’amministrazione Napoletano ha deciso che quello spazio potesse essere sacrificato. Già, perché?

E arrivo al punto sul futuro. La scelta improvvisa di costruire le scuole elementari sul terreno che ospita(va) il campo sportivo appare dettata esclusivamente dalle difficoltà di ricollocare nell’immediato le classi della primaria in altre sedi, più che da una programmazione seria e attenta.

Un appello al sindaco

Su come le politiche scolastiche non riguardino semplicemente i servizi in senso stretto, ma coinvolgano urbanistica, trasporti e tutela dell’ambiente, tornerò nei prossimi giorni (con la compiacenza di chi mi ospita). Ma ora mi preme lanciare un appello al sindaco e alla sua giunta: non fate l’errore strategico di privare per molti anni ancora i ragazzi e le ragazze di Airola di un’infrastruttura giovanile cruciale come il campo sportivo. Fate un’ulteriore azione coraggiosa: ripensateci.

Costruire il nuovo campo sportivo in un’area periferica comporterebbe un’altra ondata di cementificazione che, unita a quelle indiscriminate dei decenni scorsi, genererebbe rischi idrogeologici notevoli per il territorio (possibile che la recente tragedia emiliana non abbia aperto gli occhi ai nostri rappresentanti sulle conseguenze della dissennata moltiplicazione di suoli impermeabilizzati?).

Mentre la superficie enorme su cui sono attualmente collocate le elementari consentirebbe di ricostruire una struttura pienamente rispettosa di tutte le normative (in termini di autoefficienza energetica, sicurezza antisismica e così via), spaziosa e comprensiva di palestra, mensa e, perché no, aree verdi.

Dibattito pubblico

Una volta chiarite responsabilità dei drammatici errori del recente passato, proviamo a rilanciare il dibattito pubblico sull’istruzione, senza pregiudizi e chiusure preconcette: quest’opportunità di riqualificazione totale che avete saputo cogliere sia accompagnata dalla lucidità, dall’apertura e dalla lungimiranza di programmare – con la cooperazione di tutti gli attori del territorio – un futuro sostenibile, sicuro e partecipato per le airolane e gli airolani che verranno.

                                                                                                                                             Mario Tirino