Airola: vincono i lavoratori, la Benfil condannata al pagamento del Tfr

Redazione
Airola: vincono i lavoratori, la Benfil condannata al pagamento del Tfr
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In un momento economico particolarmente delicato per il territorio, è stato finalmente pagato dopo ben sette anni, il Tfr agli ex dipendenti della Benfil di Airola. L’azienda bergamasca, posta in liquidazione volontaria nel giugno del 2010, era stata ammessa al trattamento di integrazione salariale straordinario, Cigs, dapprima ordinario e poi in deroga.

Successivamente la stessa avviò una procedura di licenziamento collettivo per cessazione attività per tutti i lavoratori, che si concludeva il 10 ottobre 2013, senza alcuna liquidazione del trattamento di fine rapporto (Tfr).  Da qui l’azione legale delle maestranze per il riconoscimento del diritto.

Com’è noto la Benfil srl, a seguito dell’ottenimento di aiuti pubblici, nel 2003 si era insediata nell’area industriale di Airola, in via Caracciano, negli stabilimenti abbandonati dalla ex Alfa Cavi, facenti capo al gruppo Pirelli.

I suddetti aiuti prevedevano la garanzia di un periodo di produzione a regime di cinque anni per ottenere i benefici dello Stato. Infatti, scaduto il quinquennio, nel 2008, scattò lo stato di crisi, con l’annuncio della cessazione delle attività.

Ottenuto  l’annullamento del licenziamento, confermato in tutti e tre i gradi di giudizio, i dipendenti della Benfil srl hanno presentato anche una serie di ricorsi per il pagamento del Tfr maturato che alla fine, nonostante l’opposizione della ex azienda di dipendenza, sono stati accolti integralmente. 

“Una battaglia giudiziaria lunga e faticosa – commentano gli avvocati difensori dei lavoratori Benfil,  Giacomo Buonanno e Pasquale Moscato – che finalmente ci ha dato i risultati sperati, consentendo la liquidazione integrale del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) a tutti i lavoratori, in un periodo di particolare bisogno. Ringraziamo per la fiducia accordataci i rappresentanti locali della Cisl-Femca, che insieme ai lavoratori hanno sempre creduto nella nostra difesa”.