Altro decesso sospetto per Astrazeneca, muore carabiniere di 46 anni
Altro decesso sospetto per Astrazeneca, muore carabiniere di 46 anni. Nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Emanuele Calligaris, il carabiniere 46enne morto ieri sera nell’ospedale di Udine. Il militare era stato ricoverato dopo un aneurisma che lo aveva colpito nelle ore precedenti.
Vaccinazione il 4 marzo
Il 4 marzo Emanuele aveva ricevuto la vaccinazione anti Covid con siero Astrazeneca, riservato alle forze dell’ordine. L’Azienda sanitaria, in ogni caso, ha spiegato come non ci sia alcuna correlazione tra la morte del 46enne e l’inoculazione del vaccino.
Calligaris abitava a Montegnacco di Cassacco assieme alla moglie e al figlio di 8 anni. Prestava servizio nella legione carabinieri di Udine, dopo una lunga esperienza al Centro di cooperazione internazionale tra le polizie a Thorl Maglern, al confine con Tarvisio. La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio anche in Valcanale. (fonte: friulioggi.it)
Emergenza covid
L’emergenza covid non è affatto finita. Purtroppo, ogni giorno ci viene ricordato dai numeri dei nuovi contagiati. Ed anche oggi, le cifre del report quotidiano dell’azienda sanitaria Avellino sono impietosi.
In provincia di Avellino si contano 145 nuovi positivi su 1. 447 tamponi processati. Quattro dei nuovi positivi si trovano, uno a testa, a Cervinara, Rotondi. San Martino Valle Caudina e Roccabascerana. Anche nei nostri comuni, quindi, bisogna riporre la massima attenzione.
Intanto, la prenotazione per i soggetti fragili in Campania non parte e resta al palo.Medici di base presi letteralmente d’assalto da famiglie che hanno in casa pazienti ‘fragili’ e che chiedono di poter aderire alla campagna vaccinale contro il covid.
Nel giorno in cui si apre la piattaforma della Regione Campania per le adesioni, non mancano i problemi a iniziare proprio dai medici di base che sono stati chiamati ad effettuare la registrazione sulla piattaforma.
Procedura farraginosa
La procedura per le prenotazioni del vaccino risulta farraginosa e lunga. Gli stessi medici non lesinano critiche per i rischi che vengono fatti correre agli stessi pazienti. La Regione Campania, a quanto pare,ha fatto una scelta sbagliata.
I medici puntano in particolare il dito contro il modus operandi che – a quanto spiegato – prevede che il paziente fragile si rechi personalmente allo studio. Dove deve leggere e firmare le 5 pagine di consenso informato. Il medico deve illustrare gli i eventuali effetti collaterali del vaccino. E, poi procedere all’inserimento di tutti i dati e della anamnesi del paziente.
Una procedura che – affermano i medici – richiede almeno 20 minuti per paziente oltre al tema del via vai negli studi medici che potrebbe aumentare il rischio di contagio. Così si offende la dignità del medico, noi non siamo impiegati – è il coro unanime dei medici di base – questo è un lavoro da amministrativi, da Caf
Noi dobbiamo curare i pazienti”. I medici ritengono che sarebbe stato molto più pratico e rapido se il loro compito fosse stato quello di fornire alle Asl gli elenchi dei pazienti fragili con l’indicazione della patologia.
La replica dell’Unità di crisi
“Le sigle sindacali hanno sottoscritto un accordo. Non è un decreto, né un documento imposto d’impero, è un accordo costruito insieme, quindi non vedo perché non rispettarlo”
. Lo afferma Ugo Trama, uno dei responsabili dell’Unità di Crisi della Campania, che si è occupato in prima persona dell’accordo tra Regione e medici di medicina generale per il trattamento dei cittadini fragili o disabili nella vaccinazione.
L’apertura della piattaforma a loro dedicata prevede infatti che sia il medico di base del singolo paziente a iscriverlo per l’adesione alla vaccinazione.