Anime vaganti nella mostra di Peppe Biancardi

Redazione
Anime vaganti nella mostra di Peppe Biancardi
Anime vaganti nella mostra di Peppe Biancardi

Anime vaganti nella mostra di Peppe Biancardi. La mostra si visita in silenzio. Solo con il silenzio, riemerge in presenza, lo spirito di un popolo che manca. Via Sacchi a Cervinara torna a vivere, a rappresentare storie di uomini e donne, racconti di ritorni e partenze, di gioie e dolori. Peppe Biancardi sta regalando una suggestione davvero particolare alla sua Valle e alla sua Cervinara.

Anime di un borgo

Ieri sera, la mostra “ Anime di un borgo, un popolo che manca”, è stata inaugurata. Ed ha subito conquistato tutti i visitatori. Attenzione, però, per godersi in pieno la mostra, bisogna estraniarsi dal tempo e dallo spazio,

Biancardi ha creato qualcosa di unico e inimitabile. Appena entri e inizi a guardare quelle belle gigantografie, la prima cosa che ti viene in mente è quella di chiedere chi sono quelle persone a  che epoca risale la fotografia. Fare questo sarebbe un approccio totalmente errato.

Peppe Biancardi

Certo, Peppe Biancardi ha dato fondo al suo archivio privato che conta oltre duemila fotografie, Ma quello che propone non è una ricerca cronologica. La mostra cerca di far capire l’essenza di un borgo, il respiro della vita che, purtroppo, va scomparendo.

Urlo contro la desertificazione

L’autore lancia il suo disperato urlo contro la desertificazione che avanza. L’abbandono sistematico di tutti i comuni dell’Appennino Meridionale non provoca solo lo spopolamento dei borghi. Ma cancella storie, tradizioni, cultura, cancella una civiltà intera.

Per due sere, quindi, Peppe Biancardi, ieri e oggi, lunedì 24 agosto, si propone di far capire tutto questo, di far rivivere il borgo e riportare a casa le anime che lottano per tornare. Le gigantografie restano appesi alle mura della abitazioni, le stesse mura, costate lacrime e fatica chi, immaginava per figli e nipoti un destino diverso.

Via Crucis

La mostra si snoda un punto all’altro di via Sacchi come una dolorosa Via Crucis. Un dolore che sta, essenzialmente, nella mancanza, nella partenza e nel mancato ritorno. Questa sera si parlerà anche di tutto questo, con l’autore e con Ettore Petravita, Marco Messina, Mattia Passarella, Francesco Navarra e Valerio Pisaniello, in un dibattito coordinato da Peppino Vaccariello.

pMa al di là delle parole, per capire, veramente, in pieno l’essenza della questione desertificazione, bisogna visitare la mostra in silenzio per ascoltare sussurrare le anime di un popolo che manca.