Apparenza: il velo che copre i nostri occhi
Eccomi, sono ancora qui, nella vostra tetra caverna.
Vi supplico, non datemi della folle. Come promesso, ho portato alcune immagini da mostrarvi.
Quest’oggi vi parlerò dell’apparenza.
So bene quanto adoriate rincorrere la moda e la tendenza ultima. Osservate: questo maglione che ho indosso è accollato e largo e nessun negozio oserebbe metterlo in vetrina. Sarebbe un invito al non-acquisto.
Non alletta di certo il vostro gusto estetico, ma è proprio del gusto frivolo e apparente che dobbiamo spogliarci.
L’altro giorno, mentre vagavo tra i sentieri del mondo che sta sulla testa vostra, incrociai un uomo. Benché tale uomo fosse semplice nell’aspetto e nel discorso, mi colpii il fatto che fu il primo a non dar conto a questo maglione orrendo e démodé. Bizzarro: pare fosse davvero interessato alle mie parole …
Allora mi son detta: questa è sì grande scoperta! L’uomo che è prima anima e poi apparenza.
La vita nostra è un maglione al rovescio. Vorrei tanto liberarmi dal peso grave di questo corpo giovane e grazioso. Per questo mi ripeto d’essere un’anima senza corpo.
Mi direte: cosa occorre fare?
Il gesto è rapido e chirurgico: riponete quelle cianfrusaglie con le quali vi imbellettate il viso e quel sorriso genuino che v’ostinate a camuffare con il cosmetico gravoso.
La natura è bella perché spontanea; voi siete affascinanti anche senza l’artificio.
Il marmo liscio e candido è tanto più di buon gusto rispetto al capriccio barocco, così come il pane bianco e ancora tiepido alletta il gusto più del sugo grasso e succulento.
Spogliamoci, spogliamoci tutti! L’anima non sopporta la veste drappeggiata.
Alessia Mainolfi