Assalto armato alle poste, ingente bottino

17 Novembre 2021

Assalto armato alle poste, ingente bottino

Assalto armato alle poste, ingente bottino. Un colpo clamoroso sia per il bottino che le modalità quello messo in atto stamattina alle Poste di via Ariosto a Capodrise.

Centomila euro

Quattro banditi hanno fatto irruzione prima dell’apertura, portando via un bottino di diverse migliaia di euro. Stando ad alcune testimonianze, ancora in attesa di conferma da parte degli investigatori, l’ammanco complessivo sfiorerebbe i centomila euro.

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Sarebbero potuti essere anche di più se il piano architettato dalla banda fosse andato a buon fine: i quattro malviventi, due entrati nella filiale e due rimasti all’esterno, sono riusciti a far consegnare il denaro della cassaforte ma miravano ad un doppio colpo.

In attesa del blindato

La banda era in attesa infatti del furgone blindato che doveva consegnare un’altra somma ingente (si parla di 150mila euro): il mezzo però non è giunto a destinazione.Di certo ad agire è stato un gruppo di professionisti che conosceva bene le mosse ed ha agito in modo scaltro e purtroppo efficace.

Auto pirata travolge una donna che muore contro una recinzione

Tutto è avvenuto in pochi secondi: Emilia Santurini, donna di 63 anni, stava camminando come ogni sera da sola nella zona di Arten, nel comune di Fonzaso (Belluno).

Durante il tragitto un’auto l’ha travolta a tutta velocità e ha poi continuato la sua folle corsa senza fermarsi a prestare soccorso. La 63enne è morta sul colpo.

E l’impatto è stato talmente violento da sbalzare il corpo della vittima oltre la recinzione di un’azienda. Un volo di diversi metri che suggerisce la folle velocità dell’auto pirata che ha investito Santurini.

A trovare il cadavere della 63enne, una dipendente che questa mattina si è recata a lavoro come sempre nella ditta Mauser. Proprio lei ha chiamato i soccorsi ipotizzando in un primo momento un omicidio.

L’intervento delle forze dell’ordine

Le forze dell’ordine sono accorse immediatamente sul posto per effettuare tutti i rilievi del caso. Impossibile al momento sapere se un intervento immediato avrebbe potuto salvare o meno la vita della 63enne vittima della strada.

Si indaga ora per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e per individuare l’autista pirata che non si è fermato per prestare soccorso proseguendo la sua folle corsa come se niente fosse accaduto.

Nelle vicinanze del luogo dell’incidente sono trovati alcuni frammenti di plastica e di metallo appartenenti alla carrozzeria di un’autovettura. Secondo le forze dell’ordine, i pezzi potrebbero appartenere all’auto pirata che ha travolto e ucciso Emilia Santurini.

Le indagini sono affidate ai carabinieri. Al momento, le uniche cose note e certe riguardano la morte della donna: è verificato, infatti, che si sia trattato di un incidente stradale.

Le modalità, invece, lasciano ancora aperte diverse strade agli inquirenti: resta infatti da capire chi sia il pirata della strada e se abbia travolto la donna accidentalmente o meno. Quello che è certo è che la persona alla guida della vettura non si è fermata e si ipotizzano per lei i reati di omicidio stradale e omissione di soccorso.

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