Assenteisti all’Asl, la Procura: Un sistema di tipo camorristico
Anche all’asl di Avellino andava di moda timbrare il cartellino per qualcuno che non si presentava al lavoro.
L’operazione è scattata questa mattina e, per il momento, 21 persone (ben un terzo medici) sono stati denunciati a piede libero per truffa aggravata e sospesi dal lavoro.
Ma gli indagati sono ancora tanti. Alla conferenza stampa, convocata per illustrare l’operazione che ha preso il nome di badge malato, hanno preso parte il sostituto procuratore D’Onofrio, il capo dei Pm di Avellino Cantelmo, il dirigenti della Squadra Mobile Castello e il Questore Ficarra. Gli investigatori parlano di “Strafottenza e silenzio”.
Quel gesto del dito medio compiuto verso il badge è una sorta di sfida allo Stato, “Forse qualcuno immaginava pure di essere indagato”.
Sono 21 le persone sospese dal lavoro perchè colpite da provvedimento d’interdizione dai pubblici uffici, tutte accusate di truffa.
Ma i coinvolti nelle indagini sono quasi il doppio.
“Qualcuno – riferiscono ancora gli inquirenti – per sè non timbrava ma lo faceva per altri”. Secondo il Gip: “All’interno dell’Asl vi era un sistema criminale al limite dell’associazione per delinquere. Una vera e propria struttura camorristica avvolta nel silenzio”.
L’avvertimento del Procuratore Cantelmo: “Nessuno s’illuda, la Procura si guarda intorno. Quando s’indaga sulla Pubblica Amministrazione il terreno diventa scivoloso, immediate emergono polemiche, ma noi andremo avanti”.
Non è dato sapere se tra i denunciati e gli indagati ci siano anche persone della Valle Caudina. Ricordiamo che lo stesso team, squadra mobile e procura di Avellino sta indagando su una vicenda di stipendi gonfiati a Roccabascerana.