Autismo: bimbo deriso e insultato dalle maestre

Redazione
Autismo: bimbo deriso e insultato dalle maestre
Autismo: bimbo deriso e insultato dalle maestre

Autismo: bimbo deriso e insultato dalle maestre. Un gruppo di maestre avrebbe deriso e offeso un bambino affetto da autismo su un gruppo WhatsApp.

È quanto denunciato dall’associazione ‘La battaglia di Andrea’, che si occupa dei diritti delle persone disabili. Il fatto sarebbe avvenuto in una scuola di Roma.

A rivolgersi all’associazione è stata la madre del piccolo, dopo che un’educatrice le avrebbe mostrato la chat contenente messaggi offensivi. “Mi fece leggere questi messaggi – ha dichiarato la donna – rimasi sconvolta e incredula.

Mi sono recata subito a scuola per chiedere spiegazioni. Ma l’insegnante di sostegno si è rifiutata di rispondermi”. La signora si è rivolta all’associazione, che ora si sta occupando di verificare la veridicità della storia e capire se vi siano eventuali comportamenti impropri del corpo docente.

L’associazione: “Pieno sostegno alla famiglia”

“Se quanto raccontato dalla mamma dovesse corrispondere a verità – ha dichiarato Asia Maraucci, presidente dell’associazione ‘La Battaglia di Andrea’ – sarebbe gravissimo.

Siamo certi che la scuola chiarirà la situazione, e soprattutto, siamo certi che gli organi competenti faranno il proprio dovere, soprattutto per il bene del piccolo. Da parte nostra e da parte del nostro legale Sergio Pisani, c’è tutta l’assistenza alla famiglia, e soprattutto al piccolo”.

Cos’è l’autismo

Con il termine “disturbo dello spettro autistico”, è indicato un eterogeneo gruppo di condizioni caratterizzate principalmente dalla “compromissione della comunicazione e dell’interazione sociale”; oltre che dalla presenza di modelli di “comportamento, interessi o attività ristretti”.

In questo range, cioè “spettro”, ci sono molti gradi di complessità crescenti.  Vanno da un livello minimo (cosiddetto ad “alto funzionamento”), dove con un approccio multidisciplinare ed una società nel complesso inclusiva, il bambino o ragazzo non ha quasi nessuna difficoltà nell’integrarsi

E condurre una vita normale come tutti gli altri coetanei; fino ad un grado invece di gravità alta, dove il bambino necessita oltre che di interventi psicoterapici e multidisciplinari (a volte anche farmacologici), di un “accompagnamento” di genitori e familiari che lo seguiranno quasi per tutta la vita.

Come riconoscerlo: affidarsi ai medici

D’improvviso, tuo figlio si chiude in se stesso, si isola. Oppure tende essere molto ripetitivo. Lo stesso gesto, le stesse abitudini, routine, che se un genitore cerca di interrompere provocano irritazione nel bambino, o rabbia, in taluni casi vero e proprio panico.

Sono alcuni dei sintomi, universalmente riconosciuti nei manuali medici come riconducibili ad una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Attenzione: anche se non sempre, a volte sintomi simili corrispondono però a problematiche molto diverse.

Alcuni comportamenti infatti, possono essere legati semplicemente a stress od ad eventi che fanno “assomigliare” alcuni bambini a chi soffre di questa patologia.

I primi segnali – per i quali fondamentale è rivolgersi al proprio medico di famiglia; e poi alle Asl competenti per avere una corretta diagnosi, che in alcuni casi conferma in altri esclude lo spettro autistico – sono tendenza all’isolamento; a volte disturbi del linguaggio e nella sfera della comunicazione.

Tra i personaggi più noti della storia, che hanno avuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico, Greta Thunberg; l’attrice Daryl Hannah, la cantante Courtney Love, il regista visionario Tim Burton, Albert Einstein, Andy Warhol, Stanley Kubrick, Beethoven, Mozart e tantissimi altri.

Negli ultimi anni l’Istituto Superiore di Sanità ha promosso azioni condivise con professionisti della rete sanitaria; sociosanitaria ed educativa coinvolti nella presa in carico integrata delle persone nello spettro autistico. Un approccio multidisciplinare e completo che si sta affermando di recente nella disciplina che studia sia le diagnosi, sia le cure e prese in carico. (rainews.it)