Bancarotta fraudolenta, divieto di dimora per noto ristoratore
Bancarotta fraudolenta, divieto di dimora per noto ristoratore. L’imprenditore, prima e dopo la sentenza di fallimento, distraeva, dissipava, dissimulava ed occultava in tutto o in parte i beni aziendali. Anche appropriandosene, e non teneva le scritture contabili e/o le teneva in modo lacunoso.
Questo rendeva impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari della ditta individuale dichiarata fallita. L’imprenditore agiva in concorso con altri soggetti. Allo stato risultano tutti indagati.
La decisione del gip
Questi i motivi che hanno portato la procura della Repubblica di Benevento a chiedere ed ottenere dal Giudice per le indagini preliminari un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali del divieto di dimora nella Provincia di Benevento. L’ordinanza colpisce un nto imprenditore sannita, operante nel settore della ristorazione.
Non solo, il gip ha disposto un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, c.d. “diretta”, per € 528.097,60. Si tratta del profitto dei reati contestati nonché di una società e dei beni aziendali della stessa, che attualmente gestisce un accorsato ristorante a Benevento, con nomina dell’amministratore giudiziario per la continuazione dell’attività.
Gravi indizi
Le fonti di prova raccolte, , hanno permesso di acquisire gravi indizi in ordine alla circostanza che la condotta posta in essere dall’imprenditore, concretante il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione ai danni dei creditori, sia ancora “attuale”.
Secondo la Procura sussiste il pericolo “concreto” di reiterazione del reato. Le indagini, infatti, hanno accertato che l’attività commerciale di ristorazione, oggetto di indagine, risulta tuttora attivRegistra una consistente affluenza di clienti con una diversa denominazione ma con medesima storica insegna.
A gestire l’attività lo stesso imprenditore,. Anche se risulta fallito. La gestione avviene mediante la compiacenza di teste di legno e/o l’ausilio dei propri familiari.
Svuotamento della ditta
Le indagini hanno anche accertato lo svuotamento della ditta fallita finalizzata a sottrarre l’attivo fallimentare ai creditori. Questo svuotamento avviene attraverso il trasferimento delle ricchezze alla nuova società.
L’imprenditore realizza lo svuotamento senza alcun esborso monetario. Questo poiché gli assets venivano ceduti a titolo gratuito. Si accompagnava all’occultamento e distruzione di parte della documentazione contabile, allo scopo di rendere difficoltosa la ricostruzione delle condotte distrattive poste in essere.