Basta ai combustibili fossili: dopo il Coronavirus si punta all’energia rinnovabile
Basta ai combustibili fossili: dopo il Coronavirus si punta all’energia rinnovabile. La pandemia di Coronavirus sembra aver gettato luce su molti limiti della società attuale, tanto da aver spinto la maggior parte dei Paesi alla ricerca di soluzioni che possano arginarli o, qualora possibile, arrivare alla loro risoluzione.
Tra gli aspetti su cui si è posta maggiore attenzione, non può non essere citata la tutela ambientale: il problema dell’inquinamento, che proprio durante il lockdown aveva subito in tutto il mondo un’importante riduzione, il peso degli allevamenti intensivi sull’ambiente e sul consumo di risorse idriche e, tra le altre questioni, la necessità di orientarsi verso fonti di energia rinnovabile. Quale potrebbe essere, allora, il mondo post Coronavirus e di quali benefici potrebbe giovare la Valle Caudina se si puntasse di più su questo tipo di fonti di energia?
Stop ai combustibili fossili
Sarebbe stato proprio il Coronavirus la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso: nonostante i disastrosi rischi derivanti dal cambiamento climatico siano sempre stati sotto gli occhi di tutti, la recente pandemia avrebbe spinto molte associazioni e singoli cittadini a dire basta, e a chiedere con maggiore risolutezza un cambio di rotta decisivo. A subire le conseguenze della richiesta di cambiamento sono state in primo luogo le industrie impiegate nel campo dei combustibili fossili: petrolio, carbone e gas tra i principali.
Come suggerito di recente da Greenpeace EU, infatti, esiste una sola possibilità per arginare le conseguenze del cambiamento climatico: smetterla di supportare il settore dei combustibili fossili, in modo da non ritrovarsi tra pochi anni immersi in una crisi ben peggiore di quella attuale. Se lo stop a ogni tipo di finanziamento potrebbe rappresentare un duro colpo per tutti coloro che lavorano nel settore dei combustibili fossili e che sperano tutto torni alla normalità, non si può dire che i mesi precedenti siano stati favorevoli per le industrie di questo tipo. Complice anche l’arresto dei trasporti, infatti, e pur trattandosi di una delle materie prime più contese di sempre, durante i mesi di lockdown il prezzo del petrolio avrebbe subito un brusco calo, tanto da raggiungere il suo minimo storico e costringere i rivenditori a pagare per smaltire i barili in eccesso. Nonostante gli ingenti danni per il settore, tutto sembrerebbe ormai favorire un’economia più green.
Nuove possibilità per la Valle Caudina
Adottare un’economia più sostenibile non sarebbe solo uno degli obiettivi della Commissione Europea, che avrebbe dichiarato di voler rendere l’economia europea neutra dal punto di vista climatico entro il 2050, ma anche la chiave per nuove possibilità a livello locale e, in particolare, per la Valle Caudina.
A combattere da tempo per un’energia pulita e rinnovabile è, in provincia di Benevento, la Simac Solar, azienda impegnata nel settore dell’innovazione energetica e tra le protagoniste della ventata di cambiamento che sta attraverso il nostro Paese. In generale, vista la crescente voglia di cambiare e di orientarsi verso un futuro più sostenibile, a beneficiarne potrebbe essere innanzitutto il fotovoltaico, che lo scorso anno avrebbe già subito un aumento del 4,6% rispetto al 2018.
Anche il numero di installazioni avrebbe registrato rispetto allo scorso anno un forte aumento, con il passaggio dai 26 mila sistemi del 2018 ai 58 mila del 2019. Oltre agli impianti fotovoltaici, anche le turbine eoliche rappresentano una fonte di energia rinnovabile in forte crescita nel nostro Paese, tanto da costituire il 5% dell’intera presenza in Europa, con un aumento di tre volte rispetto a un anno fa.
Se il settore delle energie rinnovabili stava già iniziando a ricoprire un ruolo essenziale all’interno della nostra società, la pandemia di Coronavirus non potrà che accrescere l’importanza di questa industria, andando via via a sostituire quella dei combustibili fossili. O almeno è ciò che si spera per un futuro migliore per il nostro pianeta.