Benevento: picchia lo zio e poi minaccia i genitori

Tempestivo l'intervento dei carabinieri per bloccare i giovani

Redazione
Benevento: picchia lo zio e poi minaccia i genitori
Investe, uccide un cane e prendi a calci la carcassa

Benevento: picchia lo zio e poi minaccia i genitori. Nel cuore della notte arriva al numero di emergenza 112 una chiamata per una violenta lite in famiglia nel centro di Benevento, immediato l’invio di due pattuglie dell’Arma dei Carabinieri che, giunte sul posto, vedono un uomo riverso per terra e soccorso dai sanitari del 118; l’uomo ferito racconta di essere stato picchiato dal nipote con numerosi pugni al volto e che il nipote, già conosciuto alle FF.OO., dopo averlo aggredito era fuggito via.

Immediate le ricerche del giovane di 21 anni che veniva rintracciato poco dopo a casa dei genitori, dove in forte stato di agitazione, minacciava di uccidere tutta la sua famiglia e, all’arrivo dei militari, afferrava un grosso coltello e brandendolo nei confronti dei Carabinieri li minacciava di morte se si fossero avvicinati. I militari riuscivano senza indugio a bloccarlo e a trarlo in arresto.

Lo zio veniva trasportato presso Ospedale San Pio di questo centro e tenuto in osservazione a seguito delle lesioni subite.

Il giovane, tratto in arresto nella flagranza del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale e minaccia, su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di questo centro.

L’aumento del numero delle pattuglie dell’Arma da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Benevento, impegnate costantemente nel servizio di controllo del territorio, è finalizzato soprattutto alla prevenzione dei reati in genere e alla repressione dei vari fenomeni delinquenziali e degli episodi di microcriminalità ed in questa circostanza ha consentito di individuare e subito trarre in arresto l’autore del reato.

Nell’occasione, si raccomanda ai cittadini di segnalare immediatamente persone e mezzi sospetti al Numero di Emergenza 112.

L’uomo tratto in arresto è, pertanto, allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.