Bimbo di 4 mesi trovato morto in culla
Bimbo di 4 mesi trovato morto in culla, Le urla strazianti si sentono fin dalla strada, più vuota del solito con le scuole chiuse. Dalle 10 via Don Luigi Sturzo a Santa Maria Capuavetere è piombata in una cappa di dolore e sgomento. Nessuno voleva crederci. Nessuno vuole crederci.
Un angioletto
Un piccolo angioletto di quattro mesi ha spiccato il volo verso il Paradiso. All’improvviso, senza un lamento, un segnale, qualcosa al quale aggrapparsi per strapparlo da una tragedia impossibile perfino da immaginare.
Il neonato è stato trovato morto nella sua culla poco dopo le 10 ma il decesso potrebbe avvenuto già qualche ora prima. Verso le 6 il piccolo è stato infatti preso dalla madre per la poppata di latte e poi rimesso in culla.
Sembrava dormire sereno, ma purtroppo così non era. In gergo le chiamano “morti bianche”, i decessi che avvengono in culla a bambini che non riescono nemmeno a dare un segnale di dolore ai genitori.
Potrebbe essere andata così. Le indagini sono alle battute iniziali: in via Sturzo sono arrivati, dopo l’ambulanza, anche gli agenti del locale commissariato.
I poliziotti proveranno a ricostruire – col tatto che un dramma simile richiede – la vicenda partendo dalle testimonianze dei soccorritori che non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso. Tra le ipotesi prese in considerazione c’è quella che il piccolo sia rimasto soffocato da un rigurgito di latte.
Intanto arriva una condanna esemplare.
Omicidio volontario e occultamento di cadavere. Sono i reati per cui è condannato a venticinque anni di carcere Nicola Del Sorbo.
Era accusato di avere ucciso la trentunenne Luana Rainone. A pronunciare la sentenza, la Corte d’Assise di Napoli; sono concesse le attenuanti generiche, mentre l’accusa aveva chiesto per l’uomo la pena dell’ergastolo.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i due avevano in atto una relazione extraconiugale e l’omicidio sarebbe avvenuto in casa dell’uomo, dopo un rapporto sessuale e dopo aver consumato dosi di droga.
Poi, è scoppiata la lite, l’ennesima, in cui la donna aveva preteso che Del Sorbo rivelasse tutto alla compagna. Del Sorbo, stando a quanto ricostruito, l’avrebbe colpita con un coltello e poi avrebbe nascosto il corpo in un pozzo nero, legato a un materasso.
Il 34enne di Angri (Salerno) era stato individuato dai carabinieri nelle prime fasi delle indagini, si era più volte contraddetto quando era stato sentito; da lì i dubbi degli inquirenti, che hanno portato poi alla confessione.
La scomparsa
Luana Raione, sposata e con una figlia piccola, era scomparsa alle 14 dello scorso 23 luglio. Il marito si era rivolto alle forze dell’ordine ed era stato ascoltato Del Sorbo, che però aveva negato di avere visto o sentito la ragazza quel giorno.
Le telecamere e i tabulati telefonici avevano raccontato una storia diversa: Luana era stata ripresa mentre si dirigeva verso la baracca dove abita il 34enne, tra Poggiomarino e San Valentino Torio (Salerno).
Il 34enne aveva continuato a negare, crollando solo dopo un lungo interrogatorio: aveva così raccontato di essersi incontrato con la 31enne e che c’era stata una lite, dovuta al fatto che la ragazza pretendeva che lasciasse la moglie, per andare a vivere insieme.
Con la donna Del Sorbo ha 3 figli, durante la discussione Luana lo avrebbe colpito con un calcio, tentando di strappargli il telefono. E lui, con un coltello da cucina, le avrebbe sferrato un fendente alla gola.
Non avrebbe avuto intenzione di ucciderla, ha aggiunto, e dopo avrebbe tentato di tamponare la ferita. L’uomo ha indicato il posto dove si trovava il cadavere: avvolto in materasso e un sacco di plastica, sul fondo di un pozzo nero nei pressi della baracca.