Campania in arancione ? Insorge De Luca

30 Aprile 2021

Campania in arancione ? Insorge De Luca

Campania in arancione ? Insorge De Luca. “Mi sono intossicato, sento che la Campania rischia la zona arancione”. Si tratta del commento del presidente della giunta regionale sul probabile passaggio in zona arancione. Il numero umo di palazzo Santa Lucia contesta questa possibilità e lo fa dati alla mano.

“In Campania, spiega il presidente,  abbiamo un dato alto sul numero di positivi ma c’è da capire bene come vengono valutati, anche perché i positivi sono per il 99% asintomatici o paucisintomatici. Ho la sensazione che in altre parti d’Italia non adottino lo stesso rigore della Campania per valutare i positivi».

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Il dato che non quadra

E poi.  «Mi sono intossicato sentendo che la Campania rischia la zona arancione ma c’è un dato contraddittorio, che non quadra. Sui due dati che non possono essere manipolati, l’occupazione delle terapie intensive e il numero di morti per Covid. La Campania è ultima in Italia rispetto alla popolazione, ad esempio abbiamo la metà dei ricoveri in terapia intensiva rispetto al Veneto».

Campania in arancione ? Insorge De Luca

Sin qui De Luca che avanza pesanti sospetti sul metro di valutazione. Tuttavia la Campania è prima in Italia per casi attualmente positivi e casi attualmente positivi per 100.000 abitanti. Ne ha circa 91mila in totale e 1.600 per centomila abitanti secondo i dati della fondazione Gimbe.

Baristi e ristoratori con il fiato sospeso

Questa situazione mantiene baristi e ristoratori con il fiato sospeso. Per adeguarsi alle norme per servire all’aperto i clienti, queste attività hanno effettuato altri investimenti. Una chiusura proprio ora che dovrebbero cominciare a guadagnare , potrebbe dire, per molti di loro, la chiusura definitiva.

I sospetti del governatore sul metro di giudizio gettano ancora altra benzina sul fuoco. Senza contare che ci sembra, francamente, poco serio passare da un colore all’altro, non tenendo conto di cosa voglia dire per le vite delle persone.

Ora bisognerà attendere le decisioni del ministero, non si può fare altro. Ma ribadiamo che è necessaria la chiarezza.

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