Cervinara, appello di 150 genitori per la libertà di scelta tra didattica a distanza o in presenza
Cervinara, appello di 150 genitori per la libertà di scelta tra didattica a distanza o in presenza. 150 genitori di Cervinara scrivono al sindaco Caterina Lengua e alla dirigente Antonia Marro per chiedere di poter scegliere tra didattica mista e didattica a distanza. Ecco la loro missiva.
Egregio Signor Sindaco ed egregia Dirigente in merito alla nostra richiesta del 27 novembre 2020, protocollata al comune di Cervinara e all’Istituto omnicomprensivo “ F. De Sanctis” sulla possibilità di scelta della Didattica integrata, non possiamo che non ringraziare per la cortesia e la velocità di risposta che abbiamo da Voi ricevuto.
Didattica mista
Ricordiamo, a dovere di cronaca, che Lei Sindaco, giustamente, ha affermato che la scelta non è di sua competenza e Lei Dirigente ha ribadito che la didattica mista non è prevista. “ Non ci può essere didattica mista. Le linee del Ministero sono chiare e noi siamo tenute a seguirle. La didattica a distanza si può esercitare solo per i bimbi cosiddetti fragili. Fragilità che deve essere accertata.” Questo il giusto chiarimento arrivato dalla Dirigente.
Regione Puglia
Allora ci si chiede come sia possibile che in una Regione a noi confinante si decida in maniera diametralmente opposta. Le scuole in Puglia restano aperte, ma le famiglie possono decidere se mandare i figli a scuola oppure optare per la didattica a distanza.
I giudici del Tar, infatti, hanno stabilito che resta in vigore l’ordinanza numero 413 del 6 novembre 2020 di Emiliano con la quale il Governatore della Regione Puglia lasciava alle famiglie la possibilità di scegliere la didattica a distanza.
Richiesta genitori
La richiesta di noi genitori, ricordiamo che la richiesta è stata avallata da 150 firme, era soprattutto quella di poter essere liberi di scegliere, di SCEGLIERE in base ad uno specifico articolo della Costituzione Italiana, l’art. 32, che sancisce il diritto alla salute, non in base a capricci, ripicche o diatribe politiche.
Forse abbiamo sbagliato ad scegliere gli interlocutori, forse non è competenza della Dirigente scolastica locale, non è competenza del Sindaco che è la massima autorità in paese di sanità pubblica e di protezione civile, forse ci si doveva rivolgere direttamente al Governatore della Regione, l’importante era però palesare le intenzione di una frangia finora silenziosa la cui voce non può e non deve perdersi nel dimenticatoio.
Figli assenti
Ed è così che alcuni genitori in oltre la metà dei casi, hanno preferito non mandare i loro figli a scuola. Questa volta però loro saranno discriminati non avendo diritto a lezioni, non potendo seguire le maestre a distanza, come abbiamo già detto eludendo l’art. 3 della Costituzione Italiana sul diritto all’eguaglianza.
Libertà di scelta
Sarebbe stato molto più semplice lasciare libertà di scelta, anche perché non si chiede di apportare una modifica strutturale nelle scuole, che come dichiarato nel patto di corresponsabilità, impegno firmato tra genitori e scuola, già devono essere attrezzate per una didattica mista, come nel caso in cui in classe vi fossero studenti costretti alla quarantena o studenti fragili o conviventi di fragili.
Ci si sente il fiato sul collo delle persone che a giusto motivo hanno una posizione contraria (ognuno ha le proprie ragioni), ci si sente preoccupati da affermazioni che sanciscono che si rischia di perdere l’anno scolastico qualora non si portino i propri figli a scuola.
Tutto senza tener conto che l’art 14, comma 7 del D.P.R. n. 122/2009 prevede che “ai fini della validità dell’anno scolastico, per procedere alla valutazione finale di ciascun studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.
Casi ecezionali
Le istituzioni scolastiche, però, possono stabilire per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista a condizione che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati”. Allora perché non farlo in un periodo in cui ci ritroviamo a combattere con una pandemia globale che ha colpito e colpisce ancora il nostro paese?
Anche altri Sindaci si sono spinti a chiedere ai Dirigenti scolastici a non considerare assenze le non presenze di studenti non mandati a scuola dai genitori perché non tranquilli. Ricordiamo che anche nel nostro paese non si ferma la scia dei positivi, anche se risulta rallentata probabilmente per le misure di distanziamento operate, dimostrando che il virus non è sparito ma continua a circolare tra noi.
Coinvolgimento
Allora se circola, chi ci dice che non possano essere coinvolte famiglie di studenti (se non lo sono già), non certo i tamponi antigenici che danno il risultato del momento (e non stiamo certamente qui a portare degli esempi). Chi ci rassicura che non ci si trovi di nuovo di fronte a delle quarantene o dei tamponi di classe come già successo dopo solo quattro giorni di scuola?
Ci sono stati Sindaci, qui vicino a noi, che sentiti i Dirigenti scolastici e una rappresentanza dei genitori hanno addirittura procrastinato la chiusura delle scuole.Ci sono altri genitori, in paesi qui vicino a noi, che hanno la stessa nostra visione e stanno mettendo in campo lo stesso modus operandi.
Commissione Europea
Per non parlare delle ultime, in ordine di tempo, indicazioni riportate nella bozza delle linee guida preparate dalla Commissione Ue sulle misure anti-Covid da adottare in vista delle festività natalizie che al fine di ridurre i rischi di trasmissione nel periodo che segue la stagione delle festività”, invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche” o di ricorrere ad “un periodo di apprendimento a distanza, in modo da introdurre un periodo cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola“. Ribadiamo: la diffusione dei contagi a scuola.
Cervinara, appello di 150 genitori per la libertà di scelta tra didattica a distanza o in presenza
Notizie queste che non possono lasciarci indifferenti, ma che possono solo spingerci sempre di più a chiedere di avere una possibilità, la possibilità di poter SCEGLIERE, di poter essere liberi di optare per i nostri figli per la didattica a distanza. Genitori preoccupati.