Cervinara, Carnevale e l’educazione civica
Siamo subito chiari: questa non è una reprimenda contro i “costumi moderni” che stanno deteriorando la società fin dentro al midollo. E’ semplicemente una nota di quello che si è potuto osservare nel giorno di Carnevale a Cervinara.
Cominciamo dalle note positive: il gruppo Folk intitolato alla memoria di Nicodemo De Vito è una di queste. Giovani e giovanissimi si sono allenati per settimane al fine di mettere in scena la memoria storica dei balli tipici della nostra zona. Un plauso a loro e alla Pro-Loco.
Veniamo alle note dolenti. Cervinara sembrava un paesaggio tetro, dominato da piccole bande di teppisti che si sono affrontati lungo le strade del centro (e delle periferia) a colpi di farina, uova e schiuma macchiante. I pochi bambini in giro, accompagnati dai genitori, dovevano camminare in maniera guardinga per schivare agguati nascosti dietro agli angoli (basta guardare alla foto eloquente con cui corrediamo questo articolo).
Ho potuto fare un parallelo con alcune località della Puglia dove, invece, il Carnevale è una vera festa. I ragazzi vanno in giro con i coriandoli, mascherati a festeggiare. Perché questo degrado a Cervinara? Si dirà: ma è sempre stato cosi. Beh, non è una giustificazione.
Il vero problema del paese è nel suo sistema di educazione civica. Bisognerebbe chiedersi, ad esempio, cosa fa la scuola per educare i giovani al rispetto reciproco. Si impegna davvero l’Istituzione per formare i cittadini del futuro. E’ chiaro che il problema non è insito solo nella scuola, ma nelle famiglie stesse che sembrano aver abdicato al loro ruolo di “piccola società”. Senza parlare della mancanza di associazioni (facendo le dovute eccezioni come le Azioni Cattoliche presenti sul territorio) che accompagnino i ragazzi nel loro cammino di crescita.
E’ mai possibile che bisogna rassegnarsi a un “Carnevale” di degrado nel Paese? E’ arrivato il momento che tutti si pongano delle domande: i maestri, i dirigenti scolastici, l’assessore alla Cultura Claudia Cioffi e l’intera società cervinarese. Bisogna correre ai ripari.
Angelo Vaccariello