Cervinara è La Città delle Donne
Cervinara è La Città delle Donne. Cervinara si può considerare La Città delle Donne, intesa non nel senso felliniano, ma nella conquista di diritti. Alla vigilia dell’otto marzo, ci piace riconoscere al centro caudino questo primato che non è certo di poco conto.
L’unico sindaco donna della Valle Caudina
Caterina Lengua è l’unico sindaco donna della Valle Caudina ed una delle poche dell’intera regione Campania. Non è la prima donna ad indossare la fascia tricolore a Cervinara. Nel 1998, infatti, i cervinaresi elessero un’altra rappresentante femminile alla carica di sindaco, l’avvocato Alda Lanni. Il suo sindacato, però, durò solo pochi mesi.
Già queste due circostanze dimostrano l’apertura mentale dei cervinaresi, in un tema delicato come la politica. Caterina Lengua guida un esecutivo in cui le donne fanno la parte del leone.
Dei quattro assessori che compongono la giunta, tre sono donne. Si tratta, in rigoroso ordine alfabetico di Maria Bianco, Raffaella Cioffi e Dolores Perrotta. Unico uomo, il vice sindaco e predecessore di Lengua, Filuccio Tangredi.
Ma non finisce qui perché una donna guida anche il consiglio comunale. Si tratta di Paola Pallotta. Anche per il consiglio comunale si tratta della seconda volta che una donna viene eletta presidente. In passato, durante il sindacato di Franco Cioffi, era stata eletta Loredana Mainolfi.
Nessun regalo. Bisogna sottolineare che a queste signore nessuno ha regalato niente. Con il loro impegno, a partire dal sindaco Caterina Lengua, hanno guadagnato la fiducia degli elettori ed ora hanno assunto ruoli apicali nella politica cittadina.
Attenzione, però, a Cervinara le donne hanno anche altre responsabilità che non siano quelle politiche. La Pro Loco Angelo Renna ha come presidente Mimma Befi, altra donna che ha già ricoperto il ruolo di presidente di un’altra associazione, Il Mastio.
E, assolutamente, non per ultima, la professoressa Antonia Marro guida l’istituto omnicomprensivo Francesco De Sanctis, dalla scuola dell’infanzia alle superiori.
Speriamo che sia femmina
Per restare in campo cinematografico, Io Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, a Cervinara è già una realtà.
Certo questo non libera il centro caudino dalle tantissime ingiustizie e violenze che interessano le donne. Purtroppo, Il Caudino lancia continua segnali d’allarme anche per quanto riguarda le giovani generazione.
Solidarietà femminile
Ma avere tante donne in ruoli apicali fa sperare che proprio loro riescano ad inculcare un deciso cambio di mentalità, un vero e proprio salto culturale.
Ora davvero tocca al sindaco, alle componenti della giunta, al presidente del consiglio, a quello della Pro Loco e alla dirigente scolastica ingaggiare e vincere la battaglia contro ogni forma di sopruso contro le donne.
Non tutte, purtroppo, hanno la loro consapevolezza ed i loro strumenti anche culturali ed allora , la solidarietà femminile diventi una catena indistruttibile.